Un difetto nel software che gestisce i dati relativi al sistema di protezione dell'inviluppo di volo, ossia la relazione fra l'angolo ai attacco dell'ala, la velocità del velivolo e il flusso di aria che lo circonda: è questa ad ora una delle ipotesi più accreditate sulle cause dell'incidente del Boeing 737 MAX 8 delle Ethiopian Airlines avvenuto ieri pochi minuti dopo il decollo da Addis Abeba. Lo suggeriscono forti analogie con l'incidente avvenuto il 29 ottobre 2018 in Indonesia al Boeing 737 MAX, volo Lion Air JT610.
Il software del Boeing 737 MAX 8 registra tutti i dati relativi all'angolo di attacco dell'ala, ossia all'angolo acuto determinato dalla direzione del vento e dal segmento immaginario attraversa la sezione dell'ala. Questo avviene in modo automatico grazie a due sonde che, dopo avere rilevato i dati, li trasmettono alle schede del computer. Qui i dati vengono elaborati e inviati direttamente ai sistemi di bordo.
Questo significa che se i dati indicano il rischio che l'aereo possa andare in stallo, il software non agisce sui comandi di volo ma sul trim o 'movable horizontal stabilizer', le strutture mobili che si trovano sul sistema di coda. Spostandole, il sistema fa in modo che il muso dell'aereo cominci a puntare verso il basso: quando il velivolo scende l'angolo di attacco diventa più basso e secondo il sistema la situazione è risolta.
A questo punto entra in gioco il valore dell'addestramento dell'equipaggio: se il sistema di comporta come se l'aereo fosse in stallo, ma non lo è, i piloti cominciano a ricevere dati incoerenti e in questo caso sanno che dovranno disattivare il sistema manualmente.
Nel caso del Boeing 737 MAX 8 il pilota deve azionare due piccole leve rosse vicino alle manette dei motori; in altri aerei, come l'Airbus A321-200, è necessario disattivare 2 dei 3 sistemi Air Data Computer. E' quanto hanno fatto, ad esempio,i due piloti del volo Lufthansa da Bilbao del 5 novembre 2014: il muso dell'aereo aveva cominciato a puntare verso il basso e l'aereo a scendere, ma l'intervento tempestivo ha evitato il peggio, il velivolo è stato riportato nella posizione corretta e il volo è arrivato a destinazione, questo evento ha poi determinato la procedura sopra descritta per gli Airbus 320 Family.
Nel caso del Boeing 737 MAX 8 delle Ethiopian Airlines la quota ancora bassa nel quale si è verificato il problema di software potrebbe non avere dato ai due piloti il tempo per intervenire manualmente. Poiché questo sistema di software è molto recente, l'Agenzia Europea per la Sicurezza del Volo (Easa) e l'Agenzia Federale per l'Aviazione (Faa) degli Stati Uniti hanno raccomandato che ai piloti debbano essere date tutte le informazioni necessarie per intervenire tempestivamente.
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