L'intelligenza artificiale ha imparato a pilotare i droni e sa farlo in modo più efficiente rispetto agli esseri umani. Lo dimostra il sistema di IA chiamato Swift, vincitore di gare contro piloti umani di droni, descritto su Nature e al quale la rivista dedica la sua copertina. Il risultato non è solo una curiosità, ma costituisce una pietra miliare per i futuri sviluppi della robotica, in particolare per le auto autonome e i robot destinati a vivere nelle case con gli esseri umani.
La ricerca è stata coordinata dall'Università di Zurigo, con il gruppo diretto da Elia Kaufmann e dei quali fanno parte gli italiani Davide Scaramuzza e Antonio Loquercio, e condotta in collaborazione con gli Intel Labs di Monaco (Germania) e Jackson (Stati Uniti). I ricercatori hanno progettato un sistema robotico autonomo in grado di far gareggiare veicoli al livello dei più abili piloti umani di droni.
Il sistema funziona combinando strategie di apprendimento automatico per rinforzo con i dati raccolti nel mondo fisico e l'addestramento ha dimostrato di funzionare, considerando che Swift è riuscito a battere tre campioni umani, due dei quali di livello internazionale. Complessivamente il sistema di intelligenza artificiale si è aggiudicato 15 vittorie su 25 gare disputate, nonché il tempo di gara più veloce registrato sul percorso, con un vantaggio di mezzo secondo sul miglior tempo registrato da un pilota umano.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA