Computer, trasferimento di informazioni e archiviazione di dati molto più veloci ed efficienti diventano possibili grazie ad un ‘cavatappi laser’: si tratta di un raggio laser che riesce a spostare atomi ed elettroni del materiale che colpisce generando un movimento circolare, che lo rende magnetico come una calamita. La svolta si deve allo studio pubblicato sulla rivista Nature e guidato da Università di Stoccolma e Università Ca’ Foscari di Venezia, che è riuscito a dimostrare per la prima volta che si può indurre un comportamento quantistico in un materiale anche a temperatura ambiente, e non solo negli ambienti estremamente freddi dei laboratori. Allo studio hanno partecipato anche il centro di ricerca Elettra-Sincrotrone di Trieste, l’Università Sapienza di Roma e la Fondazione Rara di Venezia, che si occupa di sviluppare nuovi materiali.
“Il risultato è stato inaspettato, e ci vorrà probabilmente un po' di tempo per capire le possibili implicazioni pratiche”, dice all’ANSA Stefano Bonetti di Università di Stoccolma, Ca’ Foscari di Venezia e Fondazione Rara, che ha coordinato lo studio. “Quello che è certo, è che abbiamo trovato un nuovo modo di creare magneti forti a partire da, in teoria, qualunque materiale. In un articolo apparso sullo stesso numero di Nature – aggiunge il ricercatore – un altro gruppo di ricerca ha dimostrato che è possibile scrivere un bit (l’unità di informazione in informatica) magnetico usando il nostro approccio. Sono stato avvicinato da alcuni ricercatori a convegni scientifici che mi hanno rivelato aver osservato effetti simili in altri materiali – dice ancora Bonetti – e si stanno già studiando modi per amplificare ulteriormente l'effetto, che è già molto più forte di quanto la teoria si aspettasse”.
Finora, i ricercatori erano riusciti a indurre comportamenti quantistici, come il magnetismo e la superconduttività, solo a temperature molto basse, limitando il grande potenziale della tecnologia quantistica ai laboratori. Ora, gli autori dello studio hanno sottoposto un materiale chiamato ‘titanato di stronzio’ ad impulsi laser brevi ma intensi, che lo hanno reso magnetico anche a temperatura ambiente. “Il laser (di una lunghezza d'onda particolare e in cui le oscillazioni hanno un preciso orientamento geometrico) riesce a far ruotare gli atomi nel materiale. Questo movimento – chiarisce Bonetti – è assimilabile a quello degli elettroni in un cavo conduttore arrotolato, che genera un campo magnetico. La differenza sta appunto nel fatto che in questo caso usiamo la luce, e non una corrente applicata al cavo, e che sono gli atomi all'interno del materiale a ruotare”.
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