Se volesse un hashtag per il suo ultimo libro, la virologa Italia Capua sceglierebbe #dovevoraccontarla. Dopo la vicenda giudiziaria che l'ha vista indagata per traffico di virus e vaccino e dalla quale è stata prosciolta, la ricercatrice italiana ha scelto di raccontare la sua storia nel libro "Io, trafficante di virus. Una storia di scienza e di amara giustizia", scritto con il giornalista Daniele Mont D'Arpizio (Rizzoli, 240 pagine, 18,50 euro, ebook 9,99 euro).
"Racconto quanto sia difficile fare ricerca in Italia e nella prima parte del libro descrivo una vera e propria corsa a ostacoli", ha detto all'ANSA la ricercatrice, che in questi giorni è in Italia per presentare il suo libro e oggi è protagonista di un incontro a Libri Come, la festa dei libri e della lettura in corso a Roma. "Mi sono impegnata in tutti i modi per fare qualcosa di straordinario qui in Italia, anche con il mio passaggio in Parlamento cercato di fare il possibile per aiutare la scienza, e poi sono stata travolta da un evento giudiziario che assolutamente non mi aspettavo.
Alla fine - ha detto ancora - sono stata costretta ad andarmene, per la mia salute mentale e per la salvaguardia della mia famiglia". E' stata una vicenda lunga e dolorosa, ma "alla fine bisogna avere la forza di rimettersi insieme e di ripartire affrontando una vita completamente nuova: non c'è nulla di peggio - ha aggiunto la virologa - di un talento che si lascia andare". Ilaria Capua non considera la sua vicenda un'eccezione: "Noi italiani ci lamentiamo di non essere competitivi, ma se questo è quello che succede a uno dei tanti ricercatori bravi che lavorano in questo Paese ...".
In quel momento della sua vita, racconta la ricercatrice anche nel libro, era impossibile dire di no all'offerta di poter realizzare il suo sogno di sempre negli Stati Uniti: "Ho scelto di continuare a fare il lavoro che so fare a testa alta, anche se purtroppo in un altro Paese".
Dal giugno 2016 Ilaria Capua dirige il Centro di eccellenza dell'Università della Florida dedicato all'approccio 'One Health', che unifica i temi della salute umana, animale e ambientale. Da allora Ilaria Capua ha organizzato la ricerca in questo ambito su diversi fronti: "Ora stiamo lavorando sul virus zika e su altri virus emergenti trasmessi da vettori", ma c'è anche un progetto che prevede l'uso dell'intelligenza artificiale applicata alla visione 'One health' e ancora corsi interdisciplinari rivolti sia a ricercatori nel campo della biomedicina sia a umanisti: si parla tanto di interdisciplinarietà ma bisogna realizzarla, è lì che nascono le scoperte del futuro".
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