Addio manichini in paglia con bizzarri indumenti e cappelli: gli spaventapasseri moderni saranno dei concentrati di tecnologia. Per proteggere le colture dall’attacco degli uccelli, in futuro si potranno utilizzare speciali droni spaventapasseri. Come ‘Flying Scarecrow’, che sarà possibile osservare alla Maker Faire, la fiera degli artigiani digitali che si svolgerà a Roma dal 12 al 14 ottobre.
Il progetto è stato realizzato dal gruppo di giovani ingegneri dell’Università di Trento: Sofia Chimirri, Marco Zugliani, Andrea Ferlini e Giorgio Bertagnolli, del Dipartimento di ingegneria e scienza dell’informazione, insieme a Egle Andreina Rochira e Nicoletta Morra, studentesse del Dipartimento di economia e management dell’ateneo trentino. Il drone spaventapasseri ha già ricevuto un premio, classificandosi al primo posto tra i 21 progetti presentati allo Start-Up Lab, il laboratorio di imprenditorialità giovanile dell’Università di Trento.
Si tratta di un drone di nuova concezione, completamente autonomo e più economico di quelli già in commercio. “È in grado di sorvolare i campi, spaventando gli uccelli grazie a diffusori acustici capaci di riprodurre versi di rapaci come aquile e falchi”, spiegano i realizzatori. Insieme al drone, il progetto è dotato anche di una stazione base in grado di ricaricarlo senza interventi esterni. “Scaricate le batterie - chiariscono gli ingegneri trentini - il drone torna in modo automatico alla stazione di ricarica, atterrando in modo preciso grazie a Gps e videocamere, per poi decollare sempre in modo autonomo”, hanno concluso.
Con una singola carica il velivolo è in grado di tenere sotto controllo 10 ettari di terreno. Tutto ciò che l’agricoltore deve fare è impostare il piano di volo grazie a un’app. La traiettoria, così come i versi dei rapaci, saranno casuali per evitare che gli uccelli si abituino all’intruso. In caso di necessità, però, è possibile anche telecomandare il drone, grazie ad un apposito sistema di controllo.
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