Ricostruita la storia del pianeta migrante che si è spostato dalla propria orbita per avvicinarsi alla sua stella. A raccontarla, le firme chimiche lasciate nella sua atmosfera da sei molecole. Le caratteristiche di questo mondo alieno, un gigante gassoso caldo chiamato HD 209458b, sono pubblicate sulla rivista Nature dal gruppo dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) coordinato da Paolo Giacobbe.
Lo studio è basato sulle osservazioni del Telescopio Nazionale Galileo (Tng), situato sulla sommità dell’isola di San Miguel de La Palma (isole Canarie). Il pianeta migrante è stato osservato per la prima volta 20 anni fa e orbita attorno alla sua stella in circa tre giorni e mezzo, a una distanza di poco più di 7 milioni di chilometri, cioè circa un ventesimo di quella che separa la Terra dal Sole. Ha, quindi, una temperatura elevata, pari a circa 1200 gradi centigradi.
Le sei molecole, trovate per la prima volta simultaneamente su un pianeta alieno, sono acqua, monossido di carbonio, acido cianidrico, metano, ammoniaca e acetilene. I ricercatori dell’Inaf le hanno individuate studiando con lo strumento Giano-B del Tng quattro diversi transiti del pianeta davanti alla propria stella. Durante i transiti, infatti, spiegano gli esperti, la luce della stella viene filtrata dall’atmosfera del pianeta, evidenziando le impronte delle molecole. Secondo i ricercatori dell’Inaf, “la presenza di queste molecole indica che l’atmosfera del pianeta è più ricca di carbonio che di ossigeno. Segno - concludono - che si è formato a grandi distanze dalla sua stella madre, superiore a quella tra Marte e il Sole, per poi migrare in direzione della stella fino alla distanza in cui lo osserviamo oggi, circa un decimo di quella che separa Mercurio dal Sole”.
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