Le reti commerciali dei Vichinghi si estendevano per centinaia di chilometri dall'Europa continentale fino all'Artico: lo dimostrano le analisi molecolari condotte su antichi pettini rinvenuti in Germania e realizzati con corna di renne. I risultati sono pubblicati su Antiquity Journal dai ricercatori delle Università di York, Stoccolma e Barcellona, nonché del Centro di archeologia baltica e scandinava (Zbsa) e del Centro Leibniz di archeologia (Leiza).
Lo studio molecolare fornisce prove dell'esistenza di traffici commerciali tra il più grande insediamento urbano di epoca vichinga in Europa, la città di Hedeby in Germania, e la parte più settentrionale della Scandinavia, posta a centinaia di chilometri di distanza. I ricercatori hanno esaminato in particolare alcuni pettini ritrovati proprio a Hedeby: la città era uno dei maggiori centri di lavorazione di corna animali, tanto che sono stati scoperti finora 288.000 reperti, per lo più scarti di produzione di pettini.
Le analisi molecolari, volte a determinare l'origine del collagene delle corna, hanno permesso di stabilire che quasi il 90% dei pettini era stato realizzato usando corna di una particolare specie di renna (Rangifer tarandus). Le mandrie si trovavano solo nel nord della Scandinavia, dunque o le corna o gli stessi pettini erano frutto di importazione. Uno studio precedente condotto sugli scarti di produzione trovati nel sito di Hedeby aveva dimostrato che solo lo 0,5% dei rifiuti derivava da renne, quindi è probabile che i pettini fossero stati prodotti altrove. Questi dati, secondo gli archeologi, dimostrano l'esistenza di frequenti contatti marittimi su larga scala tra Hedeby e il nord della Scandinavia nel IX secolo.
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