/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

I primi cavalli addomesticati in Europa 4.200 anni fa

I primi cavalli addomesticati in Europa 4.200 anni fa

E' stato l'inizio di una nuova era nella storia dell'umanità

17 giugno 2024, 09:30

di Benedetta Bianco

ANSACheck
La diffusione del cavallo domestico partì dalle vaste steppe della Russia occidentale (fonte: Ludovic Orlando) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La diffusione del cavallo domestico partì dalle vaste steppe della Russia occidentale (fonte: Ludovic Orlando) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Risale a 4.200 anni fa la diffusione dei cavalli domestici in tutto il continente europeo a partire dalle vaste steppe della Russia occidentale, animali dai quali discendono tutti i cavalli attualmente viventi sul pianeta: un evento che ha segnato l’inizio di una nuova era nella storia dell’umanità, grazie ad una straordinaria accelerazione delle comunicazioni, delle interazioni e degli scambi commerciali tra culture diverse in tutta l’Eurasia. Lo ha scoperto lo studio pubblicato sulla rivista Nature e guidato dall’Università francese di Tolosa III Paul Sabatier, che ha sequenziato il Dna di centinaia di resti di cavalli trovati in siti archeologici. L’analisi, a cui ha partecipato anche l’Università di Milano, ha coinvolto 133 ricercatori provenienti da 113 istituzioni di tutto il mondo.

I ricercatori coordinati da Ludovic Orlando hanno esaminato i dati raccolti alla ricerca di tre indizi rivelatori: il momento in cui i progenitori dei moderni cavalli iniziarono a diffondersi al di fuori del loro ambiente d’origine, i primi segni di allevamento su larga scala e, infine, l’allungamento della vita riproduttiva degli animali, che indica l’intervento dei primi allevatori. I risultati hanno mostrato un allineamento di questi tre fattori chiave circa 4.200 anni fa, escludendo quindi la possibilità che le massicce migrazioni umane che diffusero le lingue indoeuropee al di fuori delle steppe 5mila anni fa siano state aiutate dai cavalli, come ipotizzato finora.

I dati rivelano anche un più antico episodio di domesticazione avvenuto circa 5.500 anni fa, rimasto però isolato: le prove di questo primo episodio provengono dal sito archeologico di Botai nell’Asia centrale, ma la popolazione del luogo non usò i cavalli per spostarsi, bensì come forma di sostentamento, e dunque il Dna di questi animali non contribuì alla domesticazione vera e propria, avvenuta solo più di 1.000 anni più tardi.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza