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Nel corpo umano atomi reduci da un viaggio intergalattico

Nel corpo umano atomi reduci da un viaggio intergalattico

Lo indicano le osservazioni del telescopio Hubble

13 gennaio 2025, 10:19

di Elisa Buson

ANSACheck
Rappresentazione artistica della Via Lattea (fonte: NASA/JPL-Caltech) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione artistica della Via Lattea (fonte: NASA/JPL-Caltech) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Alcuni atomi di carbonio del nostro corpo potrebbero aver viaggiato per migliaia di anni luce nello spazio intergalattico, muovendosi su una sorta di nastro trasportatore cosmico che li ha poi riportati nella Via Lattea ancora prima della nascita del Sistema solare. E' quanto suggeriscono i dati del telescopio spaziale Hubble di Nasa e Agenzia spaziale europea, pubblicati su The Astrophysical Journal Letters da un gruppo di astronomi americani guidati dall'Università di Washington.

Lo studio dimostra che il carbonio e altri atomi come ossigeno e ferro (formati nelle stelle e poi scagliati nel cosmo dall'esplosione di supernovae) compiono un viaggio tortuoso attorno alla loro galassia di origine muovendosi in una corrente gigante, chiamata mezzo circumgalattico: questa sorta di nastro trasportatore conduce il materiale espulso dalle supernovae fuori dalla galassia per poi riportarlo dentro, dove viene riciclato per la formazione di stelle e pianeti. Hubble, in particolare, ha osservato il mezzo circumgalattico di 11 galassie, trovando forti segnali della presenza di carbonio fino a 391.000 anni luce di distanza dalla galassia.

"Ora possiamo confermare che il mezzo circumgalattico agisce come un gigantesco serbatoio sia per il carbonio che per l'ossigeno - afferma la prima autrice dello studio, Samantha Garza - e, almeno nelle galassie che formano stelle, suggeriamo che questo materiale poi ricada nella galassia per continuare il processo di riciclo".

Poiché la Via Lattea sta ancora formando stelle, una percentuale del carbonio e dell'ossigeno che ci circondano ha probabilmente intrapreso questa odissea intergalattica almeno una volta. "Le implicazioni per l'evoluzione delle galassie e per la natura della riserva di carbonio disponibile per formare nuove stelle sono entusiasmanti", aggiunge la coautrice dello studio, Jessica Werk. "Lo stesso carbonio nei nostri corpi ha molto probabilmente trascorso una notevole quantità di tempo fuori dalla galassia".

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