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Quattro università italiane tra le prime 200 al mondo

Quattro università italiane tra le prime 200 al mondo

Secondo la classifica del QS World Ranking

08 giugno 2017, 14:56

Redazione ANSA

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Quattro università italiane tra le prime 200 al mondo secondo il QS World Ranking (fonte: John Walker, Flickr) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Quattro università italiane tra le prime 200 al mondo secondo il QS World Ranking (fonte: John Walker, Flickr) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Quattro università italiane tra le prime 200 al mondo secondo il QS World Ranking (fonte: John Walker, Flickr) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Per la prima volta quattro università italiane sono tra le prime 200 al mondo secondo una delle più note classifiche internazionali, il QS World University Rankings: sono il Politecnico di Milano, che si posiziona al 170/o posto guadagnando 13 posizioni e confermandosi la prima università Italiana; segue l'università di Bologna (188/a, sale di 20 posizioni) e per la prima volta entrano nella classifica Scuola Superiore Sant'Anna Pisa e la Scuola Normale Superiore (entrambe al 192/o posto).

Al vertice della classifica si trovano per la prima volta quattro università americane e al primo posto si afferma per il sesto anno consecutivo il Massachussett Institute of Technology (Mit). Mantengono il secondo e terzo posto le università di Stanford e Harvard, mentre il California Institute of Technology (Caltech) sale al quarto posto. Altre università statunitensi e britanniche perdono invece terreno, mentre avanzano quelle di Russia, Australia, Singapore, Cina e India.

Nella classifica sono state analizzate complessivamente 4.388 università e di queste, 956 sono state incluse nella classifica secondo diversi criteri, come opinioni degli accademici e dei datori di lavoro, numero di citazioni, risorse dedicate all'insegnamento, numero di docenti e studenti internazionali.

Commentando i dati italiani, il responsabile della Ricerca per QS, Ben Sowter, ha rilevato che "l'Italia é un Paese straordinario e spero che la classe dirigente decida di incrementare l'investimento per le università e la ricerca. Favorire il cambio generazionale tra i ricercatori e fermare la preoccupante emigrazione giovani menti brillanti - ha aggiunto - é fondamentale per aumentare la competitività del paese. Investimenti importanti - pubblici o privati - e continuativi nella ricerca e nella formazione terziaria, sono l'elemento che accumuna i Paesi in crescita".

La classifica è stata ottenuta considerando criteri diversi. Dal punto di vista dell'impatto della ricerca, per esempio, la Scuola Normale Superiore è al 18/0 posto e la Scuola Superiore Sant'Anna al 27/o. Considerando invece le opinioni di oltre 75.000 accademici di tutto il mondo l'università di Bologna è al 77/0 posto, seguita dalla Sapienza Università di Roma (86/o). Le opinioni dei datori di lavoro collocano invece l'Università Commerciale Luigi Bocconi al 30/o posto, seguita al 53/o dal Politecnico di Milano.

Fedeli, orgoglio per il risultato degli atenei italiani
 "L'Italia deve essere orgogliosa per questo risultato", ha dichiarato il ministro dell'Istruzione,
l'Università e la Ricerca, Valeria, Fedeli, commentando la posizione delle università italiane nella classifica del QS World University Rankings. <BR>
"Il nostro è un sistema accademico, con molte eccellenze e realtà storiche prestigiose, è una risorsa fondamentale, un volano di crescita per il Paese. Per questo - ha rilevato - dobbiamo valorizzarlo e sostenerlo, proseguendo il percorso avviato con l'ultima Legge di Bilancio, che ha incrementato il Fondo di finanziamento ordinario degli atenei, riportandolo a 7 miliardi; ha aumentato le risorse per il diritto allo studio e stanziato fondi per i migliori dipartimenti che potranno essere utilizzati per l'assunzione di docenti, ricercatrici e ricercatori. Il rafforzamento del sistema accademico è un rafforzamento del sistema-Paese. Oggi ci complimentiamo con gli atenei inseriti nel ranking, ma lavoriamo per l'eccellenza complessiva delle nostre università".

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