Oltre un secolo di esperienza nella ricerca sulle malattie infettive, laboratori di massima sicurezza e una rete di partner in tutto il mondo, dall’Asia all’Africa e al Sudamerica, in grado di mobilitarsi al primo segnale di crisi: si presenta così il Pandemic Institute, il centro di ricerca volto a contrastare le future pandemie. E’ nato in Gran Bretagna, si propone di essere il cuore internazionale della sorveglianza sulle future minacce alla salute globale.
Esordisce a nemmeno 15 giorni dall’inaugurazione, a Berlino, del centro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), per la prevenzione delle pandemia.
Comincia a dare i primi risultati l’appello lanciato più volte dal mondo della ricerca, che esortava a unire e le forze e tenere alta la guardia per prevenire l’arrivo di nuove pandemie. La sorveglianza e l’azione tempestiva sono infatti i due pilastri per un contrasto efficace delle infezioni emergenti, in una logica che si basa sul coordinamento di competenze diverse, dalla salute animale alla virologia, dall’epidemiologia e dalla medicina tropicale alle strategie di salute pubblica e al sequenziamento genetico. “La nostra è la prima risposta end-to-end alla pandemia”, scrive il nuovo istituto sul suo sito, sottolineando l’insieme di competenze grazie alle quali è in grado di gestire tutti i passaggi necessari nel contrastare una minaccia pandemica.
“Il Pandemic Institute ha il potenziale per aiutare a rivoluzionare il modo in cui il mondo risponde alle pandemie”, osserva il direttore del nuovo istituto, l’epidemiologo Matthew Baylis. “In modo unico, adotterà una visione olistica, dallo sguardo alle minacce future - ha aggiunto - fino alla risposta delle comunità e del sistema sanitario, nonché a trattamenti come medicinali e vaccini”.
L’Istituto è nato nell’area di Liverpool, diventata rapidamente il simbolo della lotta alla pandemia di Covid-19 nel Paese in seguito alla campagna di test condotta sull'intera popolazione e tesa ad abbattere i contagi. A Liverpool si concentrano anche competenze importanti nei settori della medicina veterinaria e della medicina tropicale, della salute pubblica e nel sequenziamento genetico.
Sono sei i centri di ricerca e le università che lo costituiscono, dall’Università di Liverpool alla Scuola di medicina tropicale della stessa città, e il finanziamento iniziale è stato di dieci milioni di sterline da parte dell’azienda produttrice di test antigenici Innova Medical Group.
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