Fine settimana con gli occhi al cielo, ma solo per i più mattinieri, disposti al alzarsi prima che sorga il Sole per non perdere lo spettacolo delle Orionidi, le stelle cadenti d'autunno.
Sono le 'lacrime' della cometa di Halley: la nube delle polveri lasciate dal suo passaggio viene attraversata dalla Terra e i granelli che bruciano nell'atmosfera danno origine allo spettacolo. "Le Orionidi sono uno degli sciami di comete che hanno origine dalla cometa di Halley, l'altro è quello delle Acquaridi", ha detto l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope.
"Il momento ideale per osservare le Orionidi - ha proseguito - è quello che precede l'alba di domani, intorno alle 5,30 e le 6,00". Un'altra opportunità, anche se meno spettacolare, c'è nelle stesse ore del 22 ottobre". La ragione di questo appuntamento così scomodo è nel fatto che la costellazione di Orione, che dà il nome alle stelle cadenti d'autunno, sorge nella seconda parte della notte; sorgendo porta in vista il quadrante, ossia il punto del cielo dal quale sembrano partire le stelle cadenti.
"Quello delle Orionidi - ha detto ancora Masi - è uno sciame celebre, anche se probabilmente meno spettacolare al confronto con le Perseidi di agosto e con le Geminidi di dicembre. Dovrebbe comunque regalarci una ventina di meteore l'ora, finché non sorge il Sole". A rendere l'osservazione particolarmente favorevole è la 'discrezione' della Luna: la sua luce non potrà disturbare lo spettacolo in quanto la Luna nuova c'è stata appena due giorni fa". La regola d'oro, naturalmente, è sempre quella di allontanarsi dalle luci delle città e, come sempre accade per le stelle cadenti, lo strumento più efficiente per ammirarle è l'occhio umano.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA