Per la prima volta sono stati descritti i forti venti che soffiano intorno ai buchi neri quando questi mostri cosmici sono impegnati a consumare i loro voraci pasti. La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature, aiuta a capire come i buchi neri modifichino la loro massa e come influenzino l’ambiente che li circonda.
Gli astrofisici dell’Università canadese di Alberta, coordinati da Bailey Tetarenko, hanno individuato i venti dei buchi neri grazie a simulazioni al computer e all’analisi dei dati raccolti su alcuni di questi giganti voracissimi, mentre sono intenti a divorare stelle capitate troppo vicine. Tutto ciò che si trova, infatti, a breve distanza dal buco nero è destinato a essere inghiottito dalle sue fauci, luce compresa, a causa del suo incredibile abbraccio gravitazionale.
La materia risucchiata nel buco nero forma un enorme disco di accrescimento che può avere anche un diametro di 5 milioni di chilometri. Adesso gli astrofisici hanno osservato il comportamento dei venti generati durante i ‘pasti’ dei buchi neri, in grado di alterare la geometria del disco.
“Questi venti strappano via al buco nero una larga frazione della materia di cui potrebbe nutrirsi. In uno dei nostri modelli - ha spiegato Tetarenko - abbiamo stimato che i venti sottraggano al buco nero circa l’80% del suo potenziale pasto”. Non è ancora chiara la natura di questi venti e cosa li generi. “Pensiamo che i campi magnetici giochino un ruolo chiave - ha concluso Craig Heinke, co-autore della ricerca - ma saranno necessari molti altri dati per studiarli fino in fondo”.
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