Il misterioso Pianeta Nove, la cui esistenza all'estrema periferia del Sistema Solare è da tempo fonte di dibattito, era probabilmente noto fin dal Medioevo: è quanto indica una mostra interattiva sulla conoscenza del cielo delle antiche culture anglosassoni organizzata dalla Queen's University di Belfast, in programma fino al 3 giugno 2018 all'Ulster Museum.
La mostra è parte di un progetto multi-disciplinare guidato da Marilina Cesario, esperta di storia medievale, e dall'astronomo Pedro Lacerda. "Questo studio rinegozia il significato e l'importanza della scienza medievale", sostiene Cesario, "e dimostra come le testimonianze astronomiche dell'epoca possano aiutare a testare la teoria dell'elusivo Pianeta Nove.
L'idea per questa ricerca - aggiunge - è venuta dal forte desiderio di mettere in discussione la comune convinzione che il Medioevo sia stato un'epoca buia: questa è stata la scintilla che ha dato il via alla collaborazione intellettuale tra una storica e un astronomo".
Combinando osservazioni astronomiche del periodo medievale con dati e immagini recenti, provenienti da Nasa e Società Amatoriale di Astronomia dell'Irlanda del Nord (Niaas), la mostra porta i visitatori in un viaggio cosmico che parte dall'anno 891 con la prima descrizione di una cometa in Inghilterra, sotto il regno di Alfredo il Grande, fino all'avvistamento della cometa verde Lovejoy nel 2013.
"È fantastico poter usare dati di oltre mille anni fa per investigare una teoria contemporanea", afferma Lacerda: "Per me questo è l'aspetto più affascinante del nostro progetto". Parte della mostra sarà esposta anche a Londra, al Summer Festival della British Academy in programma dal 21 al 23 giugno 2018, come uno dei migliori progetti di ricerca del Regno Unito.
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