La teoria della relatività generale di Einstein vale anche su scala cosmica, spiegando in modo accurato posizione e velocità delle galassie, e considerando l'energia oscura è un ingrediente necessario per spiegare il comportamento dell'Universo. A promuovere, ancora una volta, la teoria di Einstein è un nuovo studio dell'università Statale di Milano e di quella britannica di Durham, pubblicato sulla rivista Nature Astronomy.
"La teoria della relatività è corretta, ma non ci sono test diretti su scala grandissima, quale è quella dell'Universo", spiega Luigi Guzzo, coautore dello studio e docente di Cosmologia della Statale. "Nel 1998 si è scoperto che l'Universo subisce un'espansione accelerata. La ricerca - prosegue - ha voluto testare le due possibili origini dell'accelerazione". Di queste, una richiede l'aggiunta nelle equazioni di Einstein della cosiddetta costante cosmologica, che produce l'energia oscura. L'altra ipotesi è di una possibile incompletezza della teoria della Relatività, di un 'difetto' nella sua applicazione su scala cosmologica.
Ma le simulazioni al computer, condotte dal gruppo dell'università di Durham guidato da Jianhua He, hanno dimostrato che una modifica anche piccola delle equazioni della teoria della relatività generale porterebbe a un Universo nel quale le galassie si ammassano e si muovono in modo molto diverso rispetto a quanto avviene nell'universo reale. In altre parole "la teoria di Einstein non è incompleta e si ribadisce la presenza della misteriosa energia oscura, necessaria a 'spingere' l'Universo", rileva Guzzo.
Jianhua He e collaboratori hanno infatti simulato la distribuzione e le velocità delle galassie nel caso del Modello Standard della fisica, basato sulla Relatività di Einstein, indicando che entrambe che riproducono la distribuzione statistica di posizioni e velocità in modo molto accurato. Al contrario, la simulazione del modello 'modificato' si allontana fortemente dai dati sperimentali.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA