Scoperti tre pianeti alieni con massa simile alla Terra: orbitano attorno alla stella L 98-59, ad appena 35 anni luce dal Sole. Uno dei tre, di dimensioni comprese tra Marte e la Terra, è tra i più piccoli mondi mai individuati. Li ha scovati il telescopio spaziale Tess (Transiting Exoplanet Survey Satellite) della Nasa, nella costellazione australe del Pesce Volante. La scoperta, pubblicata sull’Astronomical Journal, promette di raddoppiare il numero di pianeti che è possibile individuare oltre il Sistema Solare. Importante il contributo dell’Italia, con l’astrofisico Giovanni Covone e lo studente Luca Cacciapuoti, dell’Università Federico II di Napoli.
Rappresentazione artistica dei tre pianeti di massa simile alla Terra in orbita intorno a una stella distante circa 35 anni luce (fonte: NASA’s Goddard Space Flight Center)
La scoperta, frutto di tre mesi di osservazioni di Tess, che scruta il cielo dal 2018, “è stata fatta usando il cosiddetto metodo dei transiti. Si tratta - ha spiegato Covone - di diminuzioni periodiche della luminosità di una stella osservate quando un pianeta le passa davanti”, provocando delle piccole eclissi.
I tre pianeti sono molto vicini alla stella madre, una nana rossa, stella piccola e debole la più comune della Via Lattea, non molto calda e con un terzo della massa solare. Compiono, infatti, orbite complete in meno di otto giorni e ricevono molta più energia dalla propria stella di quanto non ne abbia la Terra dal Sole. Ma nessuno dei tre, però, fanno sapere i ricercatori di Tess, si trova nella cosiddetta zona abitabile. Quella fetta immaginaria di spazio, cioè, alla giusta distanza dalla stella madre da permettere a un pianeta di avere acqua allo stato liquido in superficie, e di ospitare potenzialmente la vita.
“Se osservassimo il Sole da uno dei mondi della stella L 98-59, i transiti di Terra e Venere ci potrebbero indurre a pensare che i due pianeti siano quasi identici. Ma sappiamo che non è così”, ha chiarito Covone. “Abbiamo ancora molte domande sul perché la Terra sia diventata abitabile e Venere no. Studiando esempi simili attorno ad altre stelle, come L 98-59, potremmo svelare alcuni di questi segreti”, ha precisato. L’analisi dei nuovi mondi terrestri, ha concluso Covone, “permetterà ad esempio di studiare le caratteristiche dell’atmosfera dei pianeti esterni al Sistema Solare con altri osservatori, come il telescopio spaziale James Webb”, il successore di Hubble, che sarà lanciato nella primavera del 2021.
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