Dopo quasi 18 mesi di rendezvous, la sonda giapponese Hayabusa 2 ha salutato l'asteroide Ryugu per fare rotta verso Terra. Tornerà entro la fine del 2020 con un carico molto prezioso: si tratta del primo campione del 'cuore' di un asteroide, che atterrerà nel deserto australiano protetto da una capsula, pronto a svelare nuovi indizi sulle origini del Sistema solare. A indicarlo è l'agenzia spaziale giapponese Jaxa.
Dal momento in cui è arrivato il comando di allontanamento da Ryugu, Hayabusa ha iniziato a muoversi alla velocità di 10 centimetri al secondo, scattando moltissime immagini dell'asteroide: continuerà a farlo fino al 18 novembre, quando Ryugu non sarà più visibile. Oltre all'interesse scientifico, sembra nutrire anche un pizzico di nostalgia: del resto, dal suo arrivo nel giugno 2018, la sonda non ha avuto 'occhi' che per Ryugu, arrivando perfino a toccarlo due volte. Nella prima occasione, lo scorso febbraio, ha sparato un 'proiettile' verso la sua superficie rocciosa per raccoglierne dei campioni; la seconda volta, a luglio, ha invece raccolto campioni più profondi prelevati da un cratere da impatto creato artificialmente bombardando Ryugu, che si trova a circa 300 milioni di chilometri dalla Terra.
Con questo tesoretto in tasca, Hayabusa ha intrapreso il viaggio di ritorno che durerà circa un anno contro i tre anni e mezzo dell'andata.
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