Pronta la prima mappa globale dei venti che circolano nella parte più alta dell'atmosfera di Marte: basata sui dati raccolti dalla sonda Maven (Mars Atmosphere and Volatile EvolutioN) della Nasa, aiuterà a ricostruire il passato del Pianeta Rosso e a capire meglio anche le dinamiche dell'atmosfera terrestre. A indicarlo è lo studio pubblicato sulla rivista Science da una collaborazione statunitense formata da Nasa, Università di Maryland Baltimore County, Università del Michigan e George Mason University.
L'idea della mappa dei venti marziani è nata nel 2016, quando la sonda Maven aveva già raccolto tre anni di successi in orbita intorno al Pianeta Rosso. I ricercatori guidati dal planetologo Mehdi Benna hanno proposto al team della missione di riprogrammare la sonda e il suo spettrometro Ngims (Neutral Gas and Ion Mass Spectrometer) per verificare se alcune parti dello strumento, solitamente ferme, potessero muoversi come un tergicristallo con una velocità sufficiente a raccogliere dati sulla circolazione dei venti nella parte più alta dell'atmosfera (140-240 chilometri di altezza). Dopo l'iniziale diffidenza, alimentata dal timore di mandare all'aria tutta la missione, il team ha accettato la sfida: la riprogrammazione effettuata da remoto non ha danneggiato la sonda e ha finalmente reso possibile la misurazione dei venti.
I dati, raccolti dal 2016 al 2018 per due giorni al mese, hanno riservato diverse sorprese. La prima è che la circolazione dei venti marziani ha un andamento molto stabile nel corso delle stagioni, mentre nel breve periodo manifesta una variabilità molto superiore alle attese. La seconda sorpresa è che la parte più alta dell'atmosfera marziana (fino a 280 chilometri di altezza) forma delle gigantesche 'onde' che riflettono la conformazione del suolo, ovvero la presenza di montagne, valli e canyon.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA