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Nuove spie del risveglio del Sole

Nuove spie del risveglio del Sole

Un’eruzione solare indica che nuovo ciclo potrebbe essere vicino

03 giugno 2020, 16:09

Redazione ANSA

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La regione attiva del Sole fotografata dal fisico solare Mauro Messerotti (fonte: Messerotti) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La regione attiva del Sole fotografata dal fisico solare Mauro Messerotti (fonte: Messerotti) - RIPRODUZIONE RISERVATA
La regione attiva del Sole fotografata dal fisico solare Mauro Messerotti (fonte: Messerotti) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nuove spie del risveglio del Sole. Dopo il gruppo di macchie osservate in aprile, un'eruzione sulla superficie della nostra stella indica che il nuovo ciclo solare potrebbe essere alle porte. Il fenomeno è stato fotografato dai telescopi spaziali che osservano il Sole, che hanno registrato l'espulsione di diverse bolle di plasma nessuna delle quali diretta verso la Terra.

"Una regione attiva, ha dato origine ad un brillamento a raggi X della classe M1.1, nella scala che li classifica per potenza da A, B, C, M, fino a X. Era dal 20 Ottobre 2017 che non veniva osservato un brillamento di questa intensità. La regione attiva si trova ad alta latitudine e quindi appartiene presumibilmente al nuovo ciclo dell'attività solare" dice all'ANSA, il fisico solare Mauro Messerotti, dell'Osservatorio di Trieste dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e dell'università di Trieste, che ha fotografato la regione attiva.

I cicli solari durano in media 11 anni e oscillano tra i periodi in cui il numero di macchie solari aumenta e si riduce. Attualmente il Sole è nella fase di minima attività e fenomeni come questo appena osservato sono avvisaglie del suo risveglio. Tuttavia, spiega Messerotti, il nuovo ciclo solare, è ancora molto timido: "dà origine a fenomeni di attività sporadici e di breve durata".

È normale, aggiunge "che l'attività solare si manifesti anche nella fase di minimo, ciò indica che i campi magnetici sono in fase di organizzazione in preparazione all'inizio del nuovo ciclo". L'eruzione solare è stata osservata dallo spazio, dai satelliti Stereo A della Nasa, Soho, di Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Nasa, e Sdo della Nasa.

L'eruzione è stata prodotta da una regione attiva, apparsa come un complesso di zone più luminose (facole), sulla fotosfera solare (la regione dove si formano le macchie) che indicano la presenza di campo magnetico emergente. Tuttavia, rileva Messerotti, questo complesso che aveva dato origine ad attività si è acquietato e non ha dato origine a un gruppo di macchie solari, Perciò a oggi il Sole è privo di macchie da 30 giorni consecutivi (121 giorni in totale dall'inizio del 2020).

 

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