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Aschbacher (Esa), l'Italia è importante per la missione ExoMars

Aschbacher (Esa), l'Italia è importante per la missione ExoMars

Al lavoro su nuove componenti rover.Ariane 6 tra opzioni lancio

21 marzo 2022, 17:06

Enrica Battifoglia

ANSACheck

Josef Aschbacher, direttore generale Esa © ANSA/EPA

Josef Aschbacher, direttore generale Esa © ANSA/EPA
Josef Aschbacher, direttore generale Esa © ANSA/EPA

Nonostante la sospensione del lancio nel 2022, ExoMars resta una missione fondamentale per l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e unica dal punto di vista scientifico. Adesso comincia quindi una fase di lavoro per sostituire le componenti russe della missione, a partire dal rover,  che l'Esa intende condurre insieme all’industria. Ariane 6 è tra le opzioni per il futuro lancio della missione: lo ha detto all’ANSA il direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), Josef Aschbacher.

“ExoMars resta una missione fantastica, nella quale l’Italia è un partner molto importante”: ha rilevato Aschbacher, dopo la decisione di sospendere il lancio della missione congiunta di Europa e Russia, che avrebbe dovuto avvenire in settembre con un lanciatore russo. “E’ stata una decisione triste, quella di sospendere il lancio di ExoMars a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia”, ha detto ancora al termine della riunione di due giorni del Council dell’Esa. “Le sanzioni imposte alla Russia dall’Europa – ha aggiunto - non permettono di continuare campagna di lancio. Non possiamo immaginare un lancio con la Russia”.

Oltre al lancio, che era previsto con un razzo russo Proton, sono russi anche il rover e il lander della missione ExoMars, entrambi attualmente negli stabilimenti di Torino della Thales Alenia Space, che è uno dei principali contraenti del progetto.

“Adesso si tratta di lavorare con l’industria per studiare in dettaglio quali componenti dei veicoli russi potranno essere sostituiti da parte dell’industria europea, oppure di quella statunitense”, ha detto ancora Aschbacher. “Questo è quanto ci prepariamo a fare nei prossimi mesi e sarà un lavoro complesso perché la tecnologia spaziale è molto complessa”. Un lavoro che procederà per gradi e la prima tappa è fissata in giugno, quando si prevede “un nuovo incontro per esaminare le possibili opzioni”. Complessivamente, secondo il direttore dell’Esa la sostituzione della tecnologia russa richiederà almeno tre anni di lavoro.

“E’ un grande sforzo scientifico e tecnologico, quello che ci aspetta, per poter lanciare nel 2026. E’ importante sottolineare – ha rilevato – che la scienza per la missione ExoMars è unica e ambiziosa, considerando che il suo obiettivo è perforare il suolo di Marte fino alla profondità di due metri per cercare forme di vita primitive. E’ davvero entusiasmante”. Si pensa anche a un lanciatore europeo, come Ariane 6? “La versione di Ariane 6 con quattro booster potrebbe essere un’alternativa”. In questo caso la nuova missione ExoMars potrebbe essere “una missione completamente europea, oppure una missione europea con componenti statunitensi”.

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