Fotografato il piu' distante campo magnetico di una galassia, indicata con la sigla 9io9 e cosi' lontana che la sua luce impiega 11 miliardi di anni per arrivare fino a noi e fornisce importanti indicazioni su come appariva l'universo quando aveva appena 2,5 miliardi di anni. A osservarlo e' stato Alma, il radiotelescopio dell'Osservatorio Europeo Meridionale che si trova in Cile, nel deserto di Atacama. Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature, si deve al gruppo dell'università britannica dell'Hertfordshire guidato da James Geach. Alla scoperta hanno partecipato alcuni telespettatori di un programma della Bbc, in un esempio della cosiddetta citizen science: per tre notti hanno aiutato a esaminare milioni di immagini alla ricerca di galassie lontane
I campi magnetici sono comuni in molti corpi astronomici. Ad esempio la Terra ne ha uno, che ci protegge da alcune delle radiazioni solari, cosi' come ne ha uno molto intenso il Sole stesso. Ma "molti potrebbero non sapere - ha detto Geach - che la nostra intera galassia e altre galassie sono permeate da campi magnetici, che si estendono per decine di migliaia di anni luce".
Si tratta di campi magnetici enormi e, nonostante abbiano un ruolo fondamentale nell'evoluzione delle galassie, sono ancora molto poco conosciuti. Ad esempio, non e' chiaro a quale velocità si formino perche' finora gli astronomi hanno potuto osservare i campi magnetici solo delle galassie vicine.
Utilizzando Alma (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array), e' stato ora possibile spingere lo sguardo molto piu' lontano e scoprire la presenza di un campo magnetico gia' completamente formato in una galassia distante ben 11 miliardi di anni luce. Si tratta di un campo magnetico circa 1.000 volte piu' debole di quello terrestre, ma che si estende per oltre 16.000 anni luce e ha una struttura simile a quelle osservate nelle galassie piu' vicine.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA