Il fiume Po diventa un sorvegliato speciale da parte dei satelliti per l’Osservazione della Terra: è stato stretto un accordo, infatti, tra l’Agenzia Spaziale Italiana e l’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, che ha l’obiettivo di favorire la collaborazione nel campo dei servizi di monitoraggio, a supporto della gestione territoriale, ambientale e soprattutto di quella delle acque. L’accordo è stato firmato dal Presidente dell’Asi Teodoro Valente e dal Segretario Generale per l’AdBPo Alessandro Bratti.
Il Po si colloca all’interno di un’estesa rete idrografica naturale e il suo delta, che è l’unico naturale in Italia, ospita diverse zone umide protette sia a livello nazionale che internazionale. Nel territorio del distretto ricadono 8 Regioni e 1 Provincia Autonoma, con circa 20 milioni di abitanti a fine 2017, e lo stesso è sede di numerose ed importanti attività produttive che hanno notevoli impatti sul sistema naturale. A questo quadro già complesso, si aggiunge anche la variabilità delle condizioni idrologiche e i cambiamenti climatici in atto, che si manifestano con particolare intensità proprio nel bacino padano.
Con l’accordo tra l’Asi e l’AdBPo si avvia una collaborazione nel campo spaziale e aerospaziale, mediante la realizzazione congiunta e coordinata di iniziative, attività e programmi il cui obiettivo principale è fornire supporto alla gestione del territorio e dell’ambiente, anche in relazione agli effetti dei cambiamenti climatici. La collaborazione si concretizzerà attraverso progetti pilota e dimostrazioni sul territorio del bacino del fiume Po, con l’impegno a diffondere i contenuti tecnico-scientifici delle attività di ricerca, promuovendo la divulgazione dei risultati ottenuti.
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