Nell'area metropolitana di New York il suolo si sta abbassando mediamente di 1,6 millimetri all'anno, con picchi di 4,6 millimetri sotto il principale stadio di tennis degli Us Open (l'Arthur Ashe Stadium) e 3,7 millimetri sotto la pista 13/31 dell'aeroporto LaGuardia. Lo indica la mappatura dei movimenti verticali del terreno realizzata dal Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa e dalla Rutgers University grazie alle rilevazioni radar del satellite Sentinel-1 dell'Agenzia Spaziale europea (Esa).
I risultati dello studio, utili a gestire il rischio di future inondazioni esacerbato dal cambiamento climatico, sono pubblicati sulla rivista Science Advances. Grazie alle rilevazioni satellitari fatte tra il 2016 e il 2023, "abbiamo prodotto una mappa così dettagliata del movimento verticale del terreno nell'area di New York City che sono emerse caratteristiche mai notate prima", afferma l'autore principale dello studio, Brett Buzzanga del Jpl. Tra le principali sorprese c'è ad esempio il sollevamento del suolo rilevato a East Williamsburg, Brooklyn (sale di circa 1,6 millimetri all'anno) e a Woodside, nel Queens (salito di 6,9 millimetri all’anno tra il 2016 e il 2019, poi stabilizzato).
Gran parte del movimento verticale del suolo su cui poggia la Grande Mela si è verificato in aree dove le modifiche apportate dall'uomo (ad esempio la bonifica dei terreni e la costruzione di discariche) hanno reso il terreno meno compatto e più comprimibile sotto il peso degli edifici costruiti successivamente. Anche la natura, però, ha giocato un ruolo importante con un riadattamento del terreno a quello che era stato il peso della calotta di ghiaccio che circa 24.000 anni fa si estendeva su gran parte del New England. Lo studio condotto dal Jpl proseguirà e si allargherà in futuro, sempre nell'ambito del progetto Opera (Observational Products for End-Users from Remote Sensing Analysis), per descrivere in dettaglio lo spostamento della superficie terrestre in tutto il Nord America.
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