Non più di 40 ore di autonomia a partire dalla prima mattinata del 9 gennaio prima della perdita di Peregrine, il lander costruito dall’azienda Astrobotic e che avrebbe dovuto posarsi sulla Luna. A comunicarlo è sul suo profilo X/Twitter la stessa azienda, che puntava a portare sulla Luna la prima missione robotica privata. La stessa azienda ha pubblicato la prima immagine ricevuta dal lander, dopo il ripristino delle comunicazioni. Comincia così il conto alla rovescia per l'autonomia del veicolo, che secondo le stime dell'azienda potrebbe esaurirsi nella notte fra il 10 e l'11 gennaio.
“La perdita di propellente in corso sta causando ai propulsori Acs della navetta una riduzione dell’operatività ben al di sotto delle aspettative nominali per evitare al lander rotazioni non controllabili”, si legge nella nota pubblicata dall'azienda. Si stima infatti che, sulla base degli attuali consumi, i propulsori potranno “mantenere l’orientamento stabile del lander verso il Sole per approssimativamente 40 ore”.
Peregrine si trova in questo momento in traiettoria verso la Luna, ma a causa della perdita di propellente risulta impossibile che possa completare la sua discesa sul satellite. Il nuovo obiettivo, dice l'Astrobotic, ora “è portare Peregrine il più vicino possibile alla superficie lunare prima di perdere la capacità di mantenere il corretto orientamento con il Sole e la conseguente perdita di potenza”.
Indicazioni di gravi problemi erano emersi già nelle prime ore dopo il lancio, ma i tecnici stavano cercando di valutare la situazione per tentare di salvare la missione.
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