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Scoperto l'oggetto più luminoso dell'universo, è un quasar

Scoperto l'oggetto più luminoso dell'universo, è un quasar

Con un buco nero da record, brilla come 500mila miliardi di Soli

21 febbraio 2024, 08:48

di Elisa Buson

ANSACheck

Rappresentazione artistica del quasar J0529-4351 (fonte: ESO/M. Kornmesser) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione artistica del quasar J0529-4351 (fonte: ESO/M. Kornmesser) -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Rappresentazione artistica del quasar J0529-4351 (fonte: ESO/M. Kornmesser) - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Identificato l'oggetto astronomico più luminoso mai visto nell'universo, che brilla come 500 mila miliardi di Soli: si tratta di un quasar, ovvero un nucleo galattico, il più brillante e in rapida crescita tra quelli osservati finora. Chiamato J0529-4351, è alimentato da un buco nero con una massa pari a 17 miliardi di volte quella del Sole che cresce al ritmo di una massa solare al giorno.

Lo dimostrano i dati raccolti grazie al Very Large Telescope dell'Osservatorio Europeo Australe in Cile, pubblicati sulla rivista Nature Astronomy. “Abbiamo scoperto il buco nero con la crescita più rapida finora conosciuto", afferma Christian Wolf, astronomo dell’Università Nazionale Australiana (Anu) e primo autore dello studio. La materia attirata verso questo buco nero, sotto forma di disco, emette così tanta energia che J0529-4351 è oltre 500 mila miliardi di volte più luminoso del Sole.

"Tutta questa luce proviene da un disco di accrescimento caldo che misura sette anni luce di diametro: deve essere il disco di accrescimento più grande dell'universo", afferma Samuel Lai, dottorando all'Anu e co-autore dell'articolo. Il quasar è così lontano dalla Terra che la sua luce ha impiegato oltre 12 miliardi di anni per raggiungerci. “È una sorpresa che sia rimasto sconosciuto fino a oggi, quando conosciamo già un milione circa di quasar meno notevoli. Finora ci ha guardato letteralmente negli occhi!”, commenta il coautore Christopher Onken, astronomo dell’Anu. J0529-4351 era già stato individuato nel 1980 nei dati raccolti dalla Schmidt Southern Sky Survey dell'Eso, ma proprio a causa della sua estrema luminosità è stato a lungo scambiato per una stella.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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