E' durato circa un'ora, il terzo e il più complesso dei test in volo della Starship, la nave spaziale progettata dalla SpaceX per essere completamente e rapidamente riutilizzabile e destinata alle future missioni verso la Luna e Marte: un tempo sufficiente a raggiungere l'orbita e a eseguire la maggior parte dei numerosi e complessi compiti previsti, ma nella fase di rientro nell'atmosfera, il segnale è scomparso. Poco dopo, la SpaceX ha chiuso la diretta dedicata al test dichiarando che la nave era stata perduta.
Tuttavia, i risultati di questo terzo test sono stati così importanti da costituire comunque un successo. Per la prima volta, infatti, il gigantesco razzo Super Heavy alto 122 metri, sul quale era integrata la nave Starship ha raggiunto la velocità sufficiente a raggiungere l'orbita. "La Starship ha raggiunto la velocità orbitale", ha scritto sulla piattaforma X Elon Musk, che per i 22 anni di SpaceX non avrebbe potuto immaginare un regalo migliore. Non si sono fatte attendere nemmeno le congratulazioni della Nasa: "volo di prova riuscito!", ha scritto su X l'amministratore capo dell'agenzia spaziale americana, Bill Nelson. "L'astronave è salita nel cielo. Insieme, attraverso Artemis, stiamo facendo passi da gigante per riportare l'umanità sulla Luna e poi guardare a Marte", ha scritto ancora Nelson riferendosi al programma internazionale per riportare astronauti sulla superficie lunare.
Da Starbase, il sito di lancio della SpaceX in Texas, il lancio che ha dato inizio al test è avvenuto con circa un'ora di ritardo. Pochi minuti dopo, i due stadi si sono separati correttamente e circa 9 minuti dopo il lancio il razzo ha raggiunto l'orbita prevista. Test riuscito anche per la prova di apertura e chiusura del portellone per il rilascio dei satelliti e per la simulazione del trasferimento di propellente, che erano tra gli altri obiettivi della prova. E' quindi iniziato il rientro nell'atmosfera e presto nelle immagini della diretta si è osservato distacco di alcuni frammenti, forse elementi del rivestimento, ma in proposito non si hanno dichiarazioni ufficiali. Poi il segnale è sparito ed è cominciata l'attesa, ma la speranza di ripristinare il collegamento è stata delusa.
Avrebbe dovuto essere un rientro controllato, che avrebbe dovuto concludersi con un ammaraggio nell'oceano Indiano, a Est del Madagascar, e accompagnato dalla prima riaccensione nello spazio dei motori Raptor dello Space Heavy. Questa fase del test sarebbe stata cruciale per dimostrare l'effettiva riutilizzabilità del razzo. Né la Starship né il Super Heavy sono sopravvissuti fino all'ammaraggio, ma secondo SpaceX il test ha comunque ha raggiunto diversi obiettivi chiave.
Chiamato Integrated Flight Test-3 (IFT-3), è stato il terzo test della Starship dopo quelli di aprile e novembre 2023, nessuno dei quali è andato esattamente come previsto. Nel primo volo di prova, infatti, i due stadi del razzo non si sono separati correttamente e il volo si è concluso dopo soli quattro minuti, quando il veicolo è stato fatto esplodere per motivi di sicurezza. Nel secondo test i due stadi del razzo si sono separati, ma prima che il secondo stadio potesse raggiungere l'orbita sono stati persi i contatti ed è stato quindi fatto nuovamente esplodere circa 12 minuti dopo il lancio.
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