Tre razzi-sonda sono pronti al lancio per studiare l’eclissi solare del prossimo 8 aprile, che sarà visibile solo dal Centro e Nord America: la Nasa li spedirà nella parte superiore dell’atmosfera uno alla volta, 45 minuti prima, durante il picco e 45 minuti dopo l’evento, per raccogliere dati su come l’improvvisa scomparsa del Sole influisce sull’atmosfera terrestre, creando perturbazioni che potrebbero interferire con i sistemi di comunicazione. I razzi, che sono stati rispolverati e aggiornati per l’occasione dopo essere stati già utilizzati ad ottobre dello scorso anno durante l’eclissi solare anulare, verranno lanciati dalla base di Wallops della Nasa, in Virginia.
Le sonde si concentreranno sulla ionosfera, quella parte dell’atmosfera che si estende tra 90 e 500 chilometri dal suolo e che costituisce il confine con il vuoto dello spazio. La ionosfera è formata da un mare di particelle elettricamente cariche a causa dell’interazione con la radiazione solare. “È una regione che riflette e rifrange i segnali radio e influisce anche sulle comunicazioni satellitari”, spiega Aroh Barjatya dell’Università aeronautica Embry-Riddle, in Florida, a capo della missione: “Comprendere la ionosfera e sviluppare modelli che ci aiutino a prevedere eventuali disturbi è fondamentale per garantire che il nostro mondo, sempre più dipendente dalla comunicazione, funzioni senza problemi”.
Infatti, mentre l’ombra dell’eclissi attraversa l’atmosfera, innesca onde atmosferiche su larga scala e disturbi o perturbazioni su piccola scala, che influenzano diverse frequenze di comunicazioni radio. I tre razzi, dunque, raggiungeranno un’altitudine massima di circa 420 chilometri e, grazie agli strumenti presenti a bordo, misureranno la densità delle particelle cariche e non e anche i campi elettrici e magnetici circostanti. La prossima eclissi solare totale visibile dagli Stati Uniti non avverrà prima del 2044, quindi questi esperimenti rappresentano una rara opportunità per raccogliere dati importanti.
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