Un esopianeta simile a Giove, distante 300 anni luce in direzione della costellazione del Delfino e che orbita attorno ad una stella simile al Sole è stato scoperto da due astrofili italiani: Giuseppe Conzo e Mara Moriconi del Gruppo Astrofili Palidoro. La scoperta è pubblicata sulla rivista Research Notes della Società Astronomica Americana. Chiamato Tic 393818343 b , il pianeta è stato individuato grazie ai dati del telescopio spaziale Tess della Nasa e in seguito la scoperta è stata confermata dal gruppo di ricerca guidato da Lauren Sgro dell’Istituto Seti americano, come riportato in un articolo sulla piattaforma arXiv che accoglie studi non ancora sottoposti al vaglio della comunità scientifica, ma già accettato dall'Astrophysical Journal.
“Tutto è iniziato più di un anno fa, quando analizzando i dati grezzi che Tess mette a disposizione ho individuato un calo di luminosità nella stella Tic 393818343 , che poteva indicare il passaggio di un oggetto davanti all’astro”, racconta all’ANSA Giuseppe Conzo. “A quel punto abbiamo cercato di capire se potesse trattarsi di un falso positivo, grazie ad uno strumento che registra il movimento del telescopio rispetto alla stella, che potrebbe inquinare il segnale, e all’analisi dei pixel intorno, poiché la presenza di altre stelle potrebbe contaminare l’immagine”. Entrambe le analisi hanno dato esito negativo e i due astrofili hanno quindi segnalato l’oggetto al database di Tess, che l’ha inserito tra i candidati a pianeta.
Conzo e Moriconi sono riusciti anche a misurare l’intensità del calo di luminosità, che consente di capire quanto è grande l’oggetto che transita davanti alla stella: “In questo caso 13 volte la Terra – dice l’astrofilo – quindi poco più grande di Giove”. Il successivo studio guidato dal Seti ha poi permesso di calcolare anche il periodo orbitale del pianeta, di poco più di 16 giorni terrestri, che i due astrofili non avevano potuto analizzare poiché la loro osservazione si basava su un singolo transito di fronte al suo astro.
L'esopianeta Toi-6883 b è ora entrato a far parte del database europeo dei pianeti extrasolari (exoplanet.eu) e dovrebbe presto fare il suo ingresso anche in quello della Nasa. “La scoperta di un nuovo pianeta extrasolare richiede un procedimento lungo e complesso – conclude Conzo – e anche una buona dose di fortuna”.
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