La missione europea Juice in viaggio verso le lune ghiacciate di Giove si prepara a sfiorare la Luna e subito dopo la Terra in una manovra mai eseguita finora: frenare per prendere una scorciatoia. Una manovra ad alto rischio, che consiste nell'attraversare uno stretto corridoio sfiorando prima la Luna, il 19 agosto, passando alla distanza di appena 700 chilometri, e il 20 agosto la Terra a 6.800 chilometri. E' una manovra che richiede un'assoluta precisione perchè anche il più piccolo errore pregiudicherebbe il resto della missione.
Viaggiare verso Giove è una sfida particolarmente complessa e per farlo serve giocare di astuzia. Per un volo diretto servirebbero infatti 60 tonnellate di propellente, più quello necessario a far frenare la sonda e inserirla in orbita. Semplicemente impossibile inviare tali pesi, per questo gli scienziati della missione dell’Agenzia Spaziale Europea, all’interno della quale l'Italia ha un ruolo di primo piano con Agenzia Spaziale Italiana (Asi), università, enti pubblici di ricerca e industria ha messo a punto un complesso viaggio fatto di sorvoli ravvicinati con la Terra e Venere. Ogni passaggio servirà ad accelerare, oppure a rallentare la sonda e risparmiare propellente.
La manovra del 19 e 20 agosto sarà il primo dei tre passaggi ravvicinati con la Terra: la sonda sfreccerà sfiorando prima la Luna, e subito dopo la Terra, e durante il passaggio accenderà molti dei suoi strumenti per testarli e calibrarli. “la Luna è un calibratore ideale, dal momento che ne conosciamo la superficie con grande dettaglio e in diversi colori (o bande spettrali, nel visibile e vicino infrarosso)”, ha detto Pasquale Palumbo, ricercatore all’Istituto Nazionale di Astrofisica di Roma e responsabile scientifico dello strumento Janus a bordo di Juice.
“Per questo – ha aggiunto – sono state programmate alcune complesse operazioni anche della fotocamera multibanda Janus”. Questa prima manovra servirà a rallentare la sonda, una decelerazione tale che ne devierà il percorso reindirizzandola verso Venere che raggiungerà nel 2025 così da sfruttare al meglio i sorvoli previsti in futuro. Juice, alimentata da pannelli solari realizzati da Leonardo ha molti strumenti realizzati in Italia nonché una placca con inciso il Sidereus nuncius di Galilei, raggiungerà l’orbita di Giove a luglio del 2031.
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