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Svelati i segreti delle eterne albe e tramonti di un Giove caldo

Svelati i segreti delle eterne albe e tramonti di un Giove caldo

Confermate le teorie grazie alla precisione di Webb

16 luglio 2024, 13:44

di Benedetta Bianco

ANSACheck
Wasp-39b ha un lato sempre esposto alla luce ed uno perennemente al buio (fonte: NASA, ESA, CSA, R. Crawford (STScI)) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Wasp-39b ha un lato sempre esposto alla luce ed uno perennemente al buio (fonte: NASA, ESA, CSA, R. Crawford (STScI)) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Grazie alla grande precisione dei suoi strumenti, il telescopio spaziale James Webb di Nasa, Agenzia Spaziale Europea e quella Canadese ha svelato i segreti delle eterne albe e degli eterni tramonti che è possibile ammirare sul pianeta Wasp-39b, un gigante caldo un po’ più grande di Giove: questo pianeta, che si trova a 700 anni luce dalla Terra, orbita infatti intorno alla sua stella come la Luna fa con il nostro pianeta, con un lato sempre esposto alla luce ed uno perennemente al buio. Lo studio pubblicato sulla rivista Nature e guidato dall’americano Space Telescope Science Institute ha ora confermato le teorie su queste zone al confine tra luce e ombra: l’atmosfera presenta differenze significative tra alba e tramonto sia per quanto riguarda le temperature sia per la copertura nuvolosa.

I ricercatori guidati da Néstor Espinoza sono riusciti a studiare l’atmosfera di Wasp-39b grazie ai suoi passaggi davanti alla sua stella: in questa posizione, la luce dell’astro passa attraverso l’atmosfera e giunge fino a Webb, portando con sé informazioni preziose. “Wasp-39 b è diventato una sorta di pianeta di riferimento nello studio dell’atmosfera degli esopianeti”, dice Espinoza: “Possiede un’atmosfera molto gonfia, quindi il segnale che arriva al Jwst è piuttosto forte”.

La regione del cosiddetto ‘terminatore’, la linea che separa il giorno dalla notte, ha rivelato una differenza di temperatura tra i due lati di circa 200 gradi, ma ad essere più calda è la parte in ombra: si trova a circa 800 gradi, contro i 600 di quella alla luce, che è anche caratterizzata da una maggiore copertura nuvolosa. Il perché di questa stranezza sta nel modo in cui i gas circolano nell’atmosfera, raggiungendo anche migliaia di chilometri all’ora: i venti che arrivano sul lato mattutino sono più freschi, dopo essere passati nella zona in ombra, mentre quando ritornano sul lato notturno portano con sé il calore dovuto all’esposizione alla luce. 

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