/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Misurate le radiazioni del viaggio Terra-Luna fatto da Artemis I

Misurate le radiazioni del viaggio Terra-Luna fatto da Artemis I

Con i sensori sui manichini Helga e Zohar

21 settembre 2024, 07:28

di Benedetta Bianco

ANSACheck
I dati arrivano dai tanti sensori collocati a bordo della capsula Orion e sui due manichini (fonte: George et al, Nature 2024) - RIPRODUZIONE RISERVATA

I dati arrivano dai tanti sensori collocati a bordo della capsula Orion e sui due manichini (fonte: George et al, Nature 2024) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Per la prima volta è stato possibile misurare le radiazioni a cui saranno esposti gli astronauti delle future missioni spaziali dirette verso la Luna: i tanti sensori collocati a bordo della capsula Orion e addosso ai due manichini Helga e Zohar a bordo della missione Artemis I del 2022, hanno infatti consentito di raccogliere dati preziosi sul viaggio Terra-Luna durato 25 giorni, che consentiranno di mitigare il più possibile i rischi per la salute umana. I risultati, pubblicati sulla rivista Nature dal gruppo di ricercatori guidato dal Johnson Space Center della Nasa e dall’Agenzia spaziale tedesca Dlr, indicano che è improbabile che l’esposizione alle radiazioni nelle future missioni Artemis superi i limiti fissati per gli astronauti.

Analizzando i dati raccolti, i ricercatori guidati da Stuart George della Nasa e da Thomas Berger della Dlr hanno scoperto che l’esposizione alle radiazioni all’interno della capsula Orion varia molto in base alla posizione: le aree più schermate, destinate all’equipaggio, forniscono una protezione quattro volte maggiore rispetto a quelle meno schermate. Inoltre, anche durante eventi come i brillamenti solari che aumentano la quantità di radiazioni emesse nello spazio, la navetta è rimasta al di sotto del livello considerato sicuro per evitare l’avvelenamento da radiazioni. Anche l’orientamento della navetta si è dimostrato rilevante: una virata ad angolo retto eseguita nel corso della missione ha ridotto l’esposizione alle radiazioni del 50%. Nuove informazioni arriveranno, poi, dal confronto tra Helga, che ha volato senza nessuna protezione, e Zohar, che invece ha indossato una tuta in grado di mitigare l’esposizione alle radiazioni: gli autori dello studio sono già al lavoro per analizzare questi dati, fondamentali per garantire la sicurezza degli astronauti nelle future missioni Artemis.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza