Tornado magnetici delle dimensioni della Terra oscurano a intervalli i poli di Giove sollevando una densa foschia. Avvistati per la prima volta alla fine degli anni 90 dal telescopio spaziale Hubble di Nasa e Agenzia Spaziale Europea, solo ora cominciano a essere compresi. Lo strano fenomeno atmosferico, visibile esclusivamente agli ultravioletti è esaminato lo studio pubblicato sulla rivista Nature Astronomy e coordinati dall’Università della California a Berkeley.
I ricercatori guidati da Troy Tsubota hanno ianalizzato le immagini scattate da Hubble dal 1994 al 2022 individuando le gigantesche macchie ai poli del gigante gassoso, che appaiono scure in quanto assorbono più raggi UV rispetto alle zone circostanti. Il fenomeno sembra interessare soprattutto il polo Sud:, dove i vortici compaiono in tre quarti delle immagini, mentre il polo Nord risulta interessato solo in una delle otto foto annuali.
I dati raccolti suggeriscono processi insoliti che hanno luogo nel forte campo magnetico di Giove e che si propagano in profondità nell’atmosfera, molto più dei fenomeni alla base dello spettacolo delle aurore sulla Terra. Secondo gli autori dello studio, i vortici si formano quando le linee del campo magnetico gioviano interagiscono sia con la fascia superiore dell’atmosfera, sia con lo strato di plasma diffuso attorno al pianeta dalla sua luna Io.
Dall'analisi delle immagini è inoltre emerso che i tornado magnetici si formano nel giro di un mese e si dissolvono in un paio di settimane.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA