L’Europa dello spazio punta, per il 2025, soprattutto a rafforzare la sua autonomia e la sua competitività, con un budget di 7,7 miliardi di euro, come ha sottolineato il direttore generale dell'Agenzia Spaziale Europea Josef Aschbacher in occasione della conferenza stampa di inizio anno.
“Abbiamo grandi trasformazioni in atto – dice Aschbacher – e quest’anno celebriamo anche i 50 anni dell’Esa. Penso che l’Europa debba espandere le proprie ambizioni, il suo contributo ai programmi spaziali pubblici è ancora relativamente modesto: investe solo lo 0,06% del Pil, contro lo 0,26% degli Stati Uniti, lo 0,17% della Russia e lo 0,08% della Cina”.
Uno degli obiettivi chiave del 2025 sarà infatti rinforzare la partnership con l’Unione Europea, coordinandosi con il nuovo commissario per la Difesa e lo Spazio Andrius Kubilius, ma anche con agenzie nazionali come la Nasa, la Jaxa giapponese e la Isro Indiana. Nel corso dell’anno, inoltre, verrà rilasciata la nuova strategia Esa per il periodo fino al 2040. “L’Europa ha bisogno di recuperare il divario con gli altri attori e di investire di più – commenta Aschbacher – ma c’è un riconoscimento generale che lo spazio sia un settore strategico e fondamentale”.
Il calendario 2025 è già fitto di appuntamenti. A partire dal lancio previsto di 6 nuovi satelliti per l’osservazione della Terra, tra cui 4 Sentinel del programma Copernicus, gestito da Esa e Commissione Europea, e i primi componenti della costellazione italiana Iride.
Proseguono le missioni per la difesa planetaria, come la rete di osservatori del FlyEye Telescope per la sorveglianza degli asteroidi potenzialmente pericolosi, uno dei quali verrà costruito in Sicilia. E poi Ramses, che nel 2029 dovrà seguire il passaggio ravvicinato alla Terra dell’asteroide 99942 Apophis e in attesa della conferma definitiva, ed Hera, che nel 2025 eseguirà un passaggio ravvicinato a Marte prima di raggiungere nel 2026 il sistema di asteroidi binari Didymos colpito dalla missione Dart della Nasa.
Il direttore dell’Esa ricorda anche l’impegno nella Carta Zero Detriti, l’iniziativa a livello mondiale per ridurre la presenza di detriti nello spazio, che è stata firmata già da più di 140 aziende e 18 paesi, e alla cui discussione sta partecipando anche SpaceX di Elon Musk.
Tra le missioni di esplorazione spaziale prosegue BepiColombo, che ha appena eseguito il suo ultimo passaggio ravvicinato con Mercurio e che si inserirà definitivamente nella sua orbita alla fine del 2026, e quella del telescopio spaziale Euclid, che sta realizzando una grande mappa dell'universo in 3D.
Nel il terzo trimestre del 2025 è previsto il lancio della missione privata Axiom-4 verso la Stazione Spaziale Internazionale e di Smile, dedicata allo studio del vento solare. Nell’ottica del rafforzamento dell’autonomia europea, a fine 2025 dovrebbe compiere il suo primo volo il razzo Ariane 6, il nuovo lanciatore europeo, allestito nella variante 64, dotato di 4 booster a propellente solido. E proseguono i test per Prometheus, un motore alimentato a metano liquido e riutilizzabile, e per Themis, il prototipo di razzo a basso costo sul quale sarà montato Prometheus.
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