Sono stati visti di primi segnali che annunciano l'arrivo di El Niño, il fenomeno climatico che si riaffaccia a intervalli compresi fra tre e sette anni, provocando il riscaldamento delle acque dell'oceano Pacifico lungo l'America meridionale e ondate di calore e siccità i cui effetti si risentono diffusamente in molte parti del mondo. I messaggeri di El Niño sono stati rilevati dal satellite Sentinel 6, che fa parte del programma europeo Copernicus, di Agenzia Spaziale Europea e Commissione Europea.
Recentemente, gli esperti dello stesso programma Copernicus avevano previsto l'arrivo del fenomeno nella seconda metà del 2023 e all'inizio di maggio anche l'Organizzazione meteorologica mondiale aveva lanciato l'allerta sul prossimo arrivo di El Niño, che si prevede possa manifestarsi con temperature record.
I segnali visti dal satellite Sentinel 6 riguardano il periodo compreso fra l'inizio di marzo e la fine di aprile 2023 e sono le onde di Kelvin, particolari tipi di onde che si formano nel Pacifico equatoriale e che da lì si propagano, trasportando calore. Secondo gli esperti del Jet Propulsion Laboratory della Nasa, che ha fornito tre strumenti del satellite europeo, la presenza di queste onde in primavera è considerata un chiaro precursore di El Niño. Questo fenomeno climatico è anche associato all'indebolimento degli alisei, i venti che soffiano da Est a Ovest nella regione equatoriale. Se gli alisei sono più deboli si possono verificare condizioni più fresche e umide nel Sud-Ovest degli Stati Uniti e siccità nei Paesi che si affacciano sul Pacifico occidentale, come Indonesia e Australia.
Con il suo radar altimetro, il satellite ha verificato che le onde di Kelvin sono alte fra 5 e 10 centimetri e larghe centinaia di chilometri, si stanno spostando da Ovest verso Est attraverso il Pacifico equatoriale verso la costa occidentale del Sud America e già il 24 aprile avevano accumulato calore al largo delle coste di Perù, Ecuador e Colombia.
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