/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Le tracce di uno dei primi batteri vissuti sulla terraferma

Le tracce di uno dei primi batteri vissuti sulla terraferma

Oltre 400 milioni di anni fa hanno coabitato con le prime piante

18 settembre 2023, 09:49

Benedetta Bianco

ANSACheck

Immagini al microscopio dei fossili di Langiella scourfieldii (fonte: Strullu-Derien et al., iScience, 2023) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Immagini al microscopio dei fossili di Langiella scourfieldii (fonte: Strullu-Derien et al., iScience, 2023) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Immagini al microscopio dei fossili di Langiella scourfieldii (fonte: Strullu-Derien et al., iScience, 2023) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le tracce di uno dei primi batteri a sbarcare sulla terraferma, oltre 400 milioni di anni fa, sono state scoperte in alcuni fossili rivenuti in Scozia: si tratta di un cianobatterio, cioè un microrganismo in grado di effettuare la fotosintesi, che intorno a quell’epoca si espanse dagli ambienti acquatici a quelli terrestri, trovandosi a coabitare con alcune delle prime piante.

La scoperta, pubblicata sulla rivista iScience, si deve ad un gruppo di ricercatori guidati dal Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi, che hanno ricostruito in 3D le tracce fossili del batterio chiamato Langiella scourfieldii, ritrovate nella cosiddetta ‘selce di Rhynie’: un giacimento vicino al villaggio scozzese di Rhynie famoso per contenere fossili eccezionalmente conservati di alcune delle prime forme di vita terrestre conosciute.

 

 

Ricostruzione artistica dell'habitat dei batteri Langiella scourfieldii (fonte: Viktor Leskyk, iScience, 2023)

 




Noti anche impropriamente come alghe verdi-azzurre, i cianobatteri sono cruciali per la vita come la conosciamo oggi: circa 2,4 miliardi di anni fa hanno svolto un ruolo chiave nel trasformare la Terra in un ambiente ospitale, pompando ossigeno nell’aria e sottraendo CO2. Sono infatti i responsabili di quello che è noto come il Grande Evento Ossidativo o Catastrofe dell’Ossigeno: una grande estinzione di massa delle primitive forme di vita che erano invece adattate a vivere in un mondo con scarso ossigeno.

Si presume che questi microrganismi abbiano ‘saltato’ dall’acqua alla terraferma abbastanza presto e facilmente, ma lo studio guidato da Christine Strullu-Derrien costituisce un importante pezzo del puzzle che permette di capire meglio come siano riusciti a ritagliarsi un posto, continuando poi a prosperare fino ai giorni nostri. “A quell’epoca i cianobatteri svolgevano lo stesso ruolo che svolgono oggi”, afferma Strullu-Derien. “Alcuni organismi li usano come cibo, ma sono importanti anche per la fotosintesi. Abbiamo appreso – aggiunge la ricercatrice – che erano già presenti quando le piante iniziarono a colonizzare la terra e potrebbero persino aver gareggiato con loro per lo spazio”.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza