Lo sciame sismico che da ieri è in corso ai Campi Flegrei "ha rallentato il suo ritmo, ma non è ancora finito", ha detto all'ANSA il vulcanologo Mauro Di Vito, direttore dell'Osservatorio Vesuviano dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Non ci sono segnali che permettano di dire se e per quanto tempo lo sciame proseguirà né se a questo sciame sismico potranno seguirne altri, ma "data la deformazione del suolo che sta interessando l'area è evidente che ci aspettiamo anche altri eventi", ha osservato Di Vito. Nel frattempo si lavora per raccogliere nuovi elementi: "facciamo misure di tutti i parametri possibili" e siamo implementando la rete di monitoraggio in aree finora meno monitorate". Si controllano anche tutti i fenomeni legati alla condizione del magma: "le analisi dei gas stanno evidenziando un aumento delle temperature e della pressurizzazione del sistema idrotermale superiore, con valori del gas emesso pari a 4.500 tonnellate di CO2 al giorno emessa dal sistema delle solfatare in località Pisciarelli".
Misure analoghe sono state estese nel golfo.
Nell'Osservatorio Vesuviano, intanto, ricercatori e tecnici stanno lavorando ormai da 24 ore: "i ritmi per il personale stanno diventando intensi, c'è una grande pressione e avremmo bisogno di più personale". Molti ricercatori dell'Ingv sono andati spontaneamente a dare aiuto agli addetti alla Sala di monitoraggio, dove nella notte si sono continuati a registrare terremoti con una frequenza di 10 o 20 secondi.
Lo sciame sismico, in corso da stanotte, ha fatto registrare oltre 20 terremoti nell'arco di tre ore circa, ha detto all'ANSA il vulcanologo Giovanni Macedonio, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. I terremoti più intensi sono stati quelli di ieri sera di magnitudo 4,4 delle 20,10, quello di magnitudo 3,9 delle 21,46 e quello di magnitudo 3,5 delle 19,51 e ancora una scossa di 3,1 alle 21,55. Non ci sono finora evidenze che il magma stia risalendo.
In questi giorni nei Campi Flegrei si stanno susseguendo più sciami, ossia sequenze di terremoti di magnitudo diversa che si succedono rapidamente, seguite da almeno sei ore di calma. Uno è stato registrato a partire dalle 6,06 alle 9,30 del 18 maggio, con 16 terremoti di magnitudo massima di 2,8.
"Questa tipologia di rilascio di energia non è nuova nei Campi Flegrei. Questi eventi sono associati al sollevamento del suolo iniziato a partire dal 2006-07 e che nel 2012 ha fatto scattare il livello di attenzione giallo e che è ancora in atto", osserva il vulcanologo riferendosi al fenomeno del bradisismo. Nell'ultimo anno la velocità di sollevamento del suolo è aumentata a circa 2 centimetri al mese, con un massimo che corrisponde alla zona di Pozzuoli e che poi va a decrescere.
"Il sollevamento del suolo - prosegue - è associato ai terremoti: da anni si nota che più è marcato il sollevamento, più aumentano i terremoti e la loro intensità".
Per quanto riguarda il livello del magma, l'esperto dice che dagli indicatori associati a questo fenomeno, "al momento non abbiamo un'evidenza chiara che il magma stia risalendo" e aggiunge che "la sorveglianza è continua".
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