I ghiacciai montani della costa occidentale della Groenlandia si stanno riducendo in maniera significativa: lo dimostrano i dati raccolti dai satelliti in 35 anni, pubblicati sul Journal of Glaciology dall’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, le Università di Friburgo (Svizzera) e Copenaghen (Danimarca) e il Servizio geologico di Danimarca e Groenlandia.
La ricerca ha analizzato oltre 4.000 ghiacciai della Groenlandia occidentale in un arco temporale di 35 anni (1985-2020), mettendo in luce come la riduzione della loro estensione e della massa indichi un rapido declino. “Quando si parla di Groenlandia viene abbastanza automatico pensare alla grande calotta glaciale, ma al di fuori di essa esistono migliaia di ghiacciai montani del tutto simili a quelli alpini, oltre a piccole calotte glaciali minori”, osserva Andrea Securo, dottorando in Scienze polari dell’Università Ca’ Foscari e primo autore della ricerca. “Sebbene meno studiati e osservati fino ad ora, si contano oltre ventimila ghiacciai di questo tipo, la cui area complessiva è 70 volte più grande di quella dei ghiacciai alpini, rendendo questa zona una delle principali responsabili dell’innalzamento del livello del mare per fusione glaciale, seconda soltanto all’Alaska”.
Lo studio ha messo a punto dati satellitari forniti dall’Esa Sentinel Hub, misurando le perdite di volume con metodi fotogrammetrici attraverso la sovrapposizione di set di immagini satellitari ravvicinate. “I risultati che abbiamo elaborato mostrano una riduzione di quasi il 15% dell’area complessiva e di circa il 19% del volume di ghiaccio, rispetto alla situazione che si presentava nel 1985”, dice Renato R. Colucci, ricercatore del Cnr-Isp che ha guidato il team di ricerca. “Un altro dato molto interessante - ha aggiunto - riguarda la linea di equilibrio glaciale (Ela), che indica l’altitudine alla quale si può formare un ghiacciaio: nel periodo esaminato, i dati dei satelliti hanno dimostrato come questa linea si sia alzata mediamente di oltre 150 metri, portando alla scomparsa di 279 ghiacciai. Tuttavia, prendendo in esame la parte più settentrionale dell’area, l’innalzamento dell’Ela è arrivato a superare i 250 metri”.
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