Mentre la cometa dei Neanderthal continua ad avvicinarsi alla Terra, con il suo passaggio atteso per il primo febbraio, oggi una ‘sorella’ si sta pericolosamente dirigendo verso il Sole: si tratta della cometa 96P/Machholz, il cui viaggio è stato ripreso dal telescopio spaziale Soho di Nasa e Agenzia Spaziale Europea (Esa). L’evento è fuori dell’ordinario, poiché la cometa passerà davvero vicinissima alla nostra stella, a circa 18 milioni di chilometri: per fare un confronto, Mercurio, il pianeta più interno del Sistema Solare, orbita a circa 58 milioni di chilometri, mentre la cometa dei Neanderthal (C/2022 E2 ZTF) è passata a 166 milioni di chilometri.
L'avvicinamento al Sole della cometa 96P/Machholz ripreso dal telescopio spaziale Soho (fonte: Spaceweather.com)
La maggior parte delle comete che si trovano ad avvicinarsi così tanto al Sole sono molto piccole, con un diametro di circa 10 metri, e quindi evaporano rapidamente. Ma la cometa 96P/Machholz, chiamata così in onore del suo scopritore Don Machholz (un astronomo amatoriale deceduto lo scorso anno), misura circa 6 chilometri, ed è quindi abbastanza grande da sopravvivere al calore estremo che incontrerà oggi.
Ma le particolarità di questa cometa non finiscono qui: la sua composizione chimica e l’inclinazione della sua orbita gettano infatti molti dubbi sulla sua origine. Questo oggetto celeste potrebbe essersi formato in una regione estremamente fredda del nostro Sistema Solare, oltre l’orbita di Nettuno, oppure le sue caratteristiche potrebbero essere dovute ai ripetuti incontri ravvicinati con il Sole. Ma c’è anche una terza ipotesi più intrigante: la cometa potrebbe provenire da oltre i confini del Sistema Solare.
Ecco perché l’osservatorio Soho approfitterà di questo nuovo passaggio per ottenere quanti più dati possibile: “96P è una cometa molto atipica, sia nella composizione che nel comportamento”, spiega Karl Battams del Laboratorio per la Ricerca Navale (Nrl) di Washington, “perciò stiamo eseguendo uno speciale programma di osservazione con Soho”.
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