I codici Qr, resi famosi nel post pandemia perché utilizzati anche per leggere i menu di bar e ristoranti, possono nascondere una minaccia informatica. Lo dice una ricerca di Harmony Email, parte dell'azienda di sicurezza Check Point Software, che ha registrato un aumento del 587% di truffe relative alla scansione di questi codici. Si parla allora di fenomeno 'quishing', termine che lega Qr e phishing, la tecnica usata dai criminali per ingannare, via email e messaggi, le persone e spingerle a cliccare su link infetti o ad aprire file che installano virus sui dispositivi.
Secondo Jeremy Fuchs, ricercatore e analista di sicurezza di Check Point Software, gli hacker realizzano falsi codici Qr che, se puntati con la fotocamera dello smartphone, rimandano a siti farlocchi dove è richiesto di inserire le proprie credenziali, comprese le informazioni bancarie. I codici vengono inviati, come immagini, in messaggi di posta elettronica, spesso chiedendo agli utenti di seguire istruzioni per accedere ai loro account temporaneamente disattivati. Si tratta di una tecnica in ascesa perché le immagini non vengono considerate una minaccia dai programmi antivirus che scansionano parole e link web ma non i codici, dietro i quali si nasconde l'indirizzo web atto a violare le credenziali delle vittime.
"Per quanto ci riguarda" spiega Fuchs "abbiamo implementato, rapidamente, una protezione per i Qr Code. Si tratta di disporre di diversi strumenti per poter reagire tempestivamente ai cambiamenti nel panorama degli attacchi. Non possiamo sempre sapere in quale direzione si muoveranno gli hacker. Ma abbiamo gli strumenti fondamentali per combatterli". Secondo un'analisi di Statista, nel 2022 nei soli Stati Uniti, 89 milioni di persone hanno cliccato almeno un Qr Code con il proprio smartphone, facendo registrare un aumento del 26% rispetto al 2020. Si prevede che il loro uso raggiungerà gli oltre 100 milioni di utenti negli Usa entro il 2025.
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