I droni italiani iniziano a volare nella 'legalità': a 7 mesi dall'entrata in vigore delle norme create per regolare il nuovo settore in rapida crescita e in cui l'Italia ha sviluppato delle eccellenze industriali, sono state circa 250 le autorizzazioni rilasciate dall'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (Enac) per i voli in situazioni non critiche, (aree rurali e senza rischi) e meno di 10 per quelle critiche, come in città o luoghi affollati. Sono i dati presentati al Roma Drone Conference.
"Il nostro obiettivo è quello di riportare il settore nella legalità", ha spiegato Carmine Cifaldi, direttore Regolazione Navigabilità Enac. "Sono passati 7 mesi dall'entrata in vigore del regolamento - ha proseguito - e dopo un primo momento di diffidenza da parte di chi operava già nel settore abbiamo riportato dei risultati positivi. Si tratta di una normativa molto apprezzata a livello internazionale e siamo confidenti che il sistema esca da una situazione di illegalità diffusa e supporti la crescita economica del settore".
In pochi mesi le autorizzazioni rilasciate per voli in situazioni non critiche sono state 253, e richiedono una semplice autocertificazione, mentre appena 8 per quelli definiti critici, ossia operazioni in aree urbane e con possibili rischi. "Nel settore - ha spiegato Antonello Giacomelli, sottosegretario allo Sviluppo Economico - l'Italia rappresenta un'eccellenza. I droni segneranno il futuro, dal mondo del trasporto a quello del commercio fino a quelli della sicurezza".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA