Nonostante i rallentamenti dovuti alla pandemia e alla crisi dei semiconduttori, il mercato della telefonia mobile incassa un piccolo rialzo, secondo gli ultimi dati della società di ricerca Canalys. Gli analisti indicano che, in riferimento al quarto trimestre del 2021, le vendite globali sono cresciute dell'1%, meglio del -6% fatto registrare nel terzo trimestre del 2021, quando l'assenza di componenti informatiche aveva raggiunto il suo apice.
Stando ai numeri più recenti, che si riferiscono al periodo da ottobre a dicembre dello scorso anno, Apple torna in vetta alla classifica come principale produttore di smartphone al mondo, raggiungendo una quota del 22% della fetta totale. Il boom di vendite di iPhone, dovuto per Canalys soprattutto ad una strategia concorrenziale nei paesi asiatici, ha permesso al colosso americano di lasciarsi alle spalle, per la prima volta dopo vari trimestri, Samsung, ferma al 20%. Terza è Xiaomi con il 12%, seguita da Oppo al 9% e Vivo con l'8%. Dopo l'unione tra i marchi avvenuta qualche mese fa, i numeri di Oppo integrano anche quelli di OnePlus. Rispetto al 2020, Apple ha perso l'1% di market share anno su anno, mentre Samsung ha guadagnato il 3%. Invariata la quota della terza piazza occupata da Xiaomi.
Le prime due posizioni potrebbero alternarsi presto, visto che a febbraio è attesa la nuova gamma dei Samsung Galaxy S22, mentre in primavera dovrebbero arrivare i prossimi iPhone Se, i melafonini economici del gruppo. Per Sanyam Chaurasia, analista di Canalys che ha curato in parte la ricerca, a subire maggiormente i problemi derivanti dalla carenza di componenti sono stati i produttori di fascia bassa, con meno scorte in magazzino e un rallentamento sulle spedizioni.
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