Apple potrebbe espandere la
produzione di MacBook in Thailandia, proseguendo nell'obiettivo
di rendersi maggiormente indipendente dalla produzione in Cina.
Lo afferma l'analista, esperto di Apple, Ming-Chi Kuo, secondo
cui l'intera gamma di modelli di MacBook Air e MacBook Pro,
attualmente assemblata in fabbriche cinesi, si sposterà pian
piano verso gli stabilimenti del partner Quanta Computer, che ha
già ampliato la sua rete di stabilimenti in Thailandia.
Kuo sottolinea che Apple prevede di aumentare le spedizioni
di prodotti negli Stati Uniti da fabbriche non cinesi entro i
prossimi 3-5 anni, ma non è chiaro se ciò includerà i MacBook
assemblati in Thailandia. Ad oggi, proprio come avviene per gli
iPhone prodotti in India, la maggior parte dei dispositivi è
indirizzata al mercato interno mentre è la Cina a rappresentare
il luogo principale da cui provengono i vari prodotti venduti a
livello internazionale dal colosso americano.
Negli ultimi anni, Apple ha ampliato la sua catena di
approvvigionamento oltre la Cina, con una parte della produzione
che ora avviene negli stabilimenti in India e Vietnam. Per
l'analista, tale diversificazione aiuta la compagnia ad evitare
rischi come i dazi statunitensi sulle importazioni cinesi e i
blocchi che, nei mesi scorsi, hanno rallentato le fabbriche nel
Paese, per ultimo quello che ha coinvolto la città di Chengdu a
settembre. All'inizio di ottobre, Apple ha richiesto per la
prima volta ad alcuni suoi fornitori di avviare la costruzione
di AirPods e cuffie del marchio Beats in India. Qui, la
collaborazione vedrà lavorare insieme Tata Group con due partner
storici della Mela, Pegatron e Wistron.
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