Negli Stati Uniti più di 8.500 autori
e scrittori hanno firmato una lettera per chiedere ai big della
tecnologia che lavorano sull'intelligenza artificiale, da OpenAi
a Google, da Meta a Microsoft, un equo compenso e
l'autorizzazione quando usano materiale protetto da copyright
per l'IA generativa. L'appello arriva nel mezzo delle proteste
di Hollywood, non solo per il contratto ma anche per l'utilizzo
dell'intelligenza artificiale.
"Queste tecnologie imitano e poi rigurgitano il nostro
linguaggio, le nostre storie, il nostro stile e le nostre idee.
Milioni di libri, articoli, saggi e poesie protetti da copyright
forniscono il cibo per i sistemi di intelligenza artificiale,
pasti infiniti per i quali non è stato addebitato alcun conto",
si legge nella lettera aperta di Authors Guild che annovera tra
i firmatari Margaret Atwood, Jennifer Egan, Nora Roberts, Jodi
Picoult e altri.
La lettera chiede alle aziende tecnologiche di fare tre cose:
chiedere l'autorizzazione per l'uso del materiale protetto da
copyright nei programmi di intelligenza artificiale generativa;
compensare equamente gli scrittori per l'uso delle opere;
risarcirli equamente. Nelle intenzioni di Author's Guild non c'è
quella di intentare una causa, ha detto alla radio americana Npr
l'amministratore delegato dell'associzione Mary Rasenberger,
perchè "le cause legali sono un'enorme quantità di denaro,
richiedono molto tempo e l'intelligenza artificiale sta
danneggiando gli autori ora".
Negli Stati Uniti nelle scorse settimane sono già partite due
class action, nei confronti di OpenAi e Google, per violazione
della privacy e del copyright di milioni di utenti.
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