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Twitter-X contro no profit, accuse reciproche su post ostili

Twitter-X contro no profit, accuse reciproche su post ostili

Per centro Usa il social favorirebbe contenuti di incitamento

MILANO, 01 agosto 2023, 16:13

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Il social X-Twitter ha avviato negli Stati Uniti una causa contro il Center for Countering Digital Hate. L'organizzazione no profit, che si occupa di monitorare la diffusione dell'odio sulle piattaforme online, secondo Elon Musk avrebbe avviato una campagna diffamatoria per allontanare gli inserzionisti dalla rete di cui è presidente.

Qualche giorno fa, il Centro aveva rilasciato affermazioni per cui Twitter-X non sarebbe intervenuto nel 99% dei tweet identificati dai ricercatori come promotori di odio. Stando ai documenti depositati presso il tribunale federale di San Francisco, X Corp chiede danni monetari non specificati e un'ingiunzione che impedisca al Center for Countering Digital Hate di accedere ai suoi dati. La causa intentata dall'azienda di Elon Musk si sofferma su quelle che sarebbero procedure sommarie utilizzate dal Centro per portare avanti le sue dimostrazioni, non idonee a "studiare tutti i 500 milioni di post che vengono pubblicati sul servizio ogni giorno" scrive Bloomberg, che ha visionato una copia dei documenti depositati.

In un nuovo post sul blog intitolato "Proteggiamo il diritto del pubblico alla libera espressione", Twitter-X spiega il motivo per cui ha presentato un reclamo legale contro la no profit. "X è un servizio gratuito, finanziato in gran parte dagli inserzionisti. Attraverso la campagna illegale, il Ccdh fa continua pressione per impedire l'accesso del pubblico alla libera espressione, lavorando attivamente per bloccare il dialogo". Il social ha aggiunto che la "'ricerca del Center for Countering Digital Hate citata in un articolo di Bloomberg contiene metriche utilizzate fuori contesto per fare affermazioni prive di fondamento su X (ex Twitter)". La risposta dell'organizzazione non si è fatta attendere: "Minacciandoci, Musk sta cercando di nascondere la verità sui propri fallimenti.
Le piattaforme devono essere ritenute responsabili per la diffusione di odio e bugie". 

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