Google e Universal Music Group sarebbero sul punto di finalizzare un accordo che potrebbe cambiare il panorama della musica generata dall'intelligenza artificiale. Secondo alcune fonti del Financial Times, Google, una volta finalizzata la partnership, sarebbe pronta a rilasciare in via definitiva la sua piattaforma di IA che permetterebbe a chiunque di basarsi su brani e voci di artisti famosi per creare le proprie canzoni.
L'accordo, come sottolinea Forbes, consentirebbe ai detentori del copyright di ottenere ricavi per l'addestramento degli algoritmi con i brani licenziati, mentre gli artisti avrebbero la possibilità di aderire al progetto, eventualmente utilizzando i contenuti generati da IA per i loro lavori. Si tratta, soprattutto per Universal Music, di un cambio di passo netto rispetto al passato.
Ad aprile, il gruppo aveva inviato una lettera ai principali servizi di streaming per chiedere ai programmi di intelligenza artificiale di non allenarsi su testi e melodie protetti da copyright. Il consigliere generale della Universal Music, Jeffrey Harleston, durante un'udienza al Senato americano a giugno aveva dichiarato: "La voce di un artista è spesso la parte più preziosa del suo lavoro e del riconoscimento verso il pubblico".
Anche Warner Music, sempre secondo il Financial Times, starebbe trattando con Google una soluzione simile. Non a caso, l'amministratore delegato aveva parlato della possibilità di sviluppare software capaci di trarre ispirazione da musica già prodotta: "Questo porterebbe l'intelligenza artificiale a creare un nuovo livello di interazione tra artisti e fan". Ma non sono mancate le critiche: Drake, che è tra le punte di diamante della Universal Music, ha deciso di opporsi all'intelligenza artificiale a causa di una canzone ispirata alla sua voce e melodie, pubblicata su Spotify e rimossa poco dopo.
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