A pochi giorni dall'annuncio dei Premi Nobel 2023, ChatGpt non si sbilancia neanche un po' con le previsioni sui possibili vincitori e risponde che non è in grado di predire il futuro, Premi Nobel inclusi. La domanda gli è stata posta da un ricercatore dell'Università americana dell'Indiana a Bloomington, Santo Fortunato, e gli esiti della conversazione sono riportati sul sito della rivista Nature.
ChatGpt, della società OpenAI, non è stato in grado di rispondere in modo soddisfacente neanche quando il ricercatore gli ha chiesto quali ricerche meriterebbero questo riconoscimento, prendendo in considerazione solo quelle fatte da scienziati ancora in vita che non siano già stati premiati: il sistema basato sull'Intelligenza Artificiale ha individuato studi importanti, come quello che ha portato alla tecnica Crispr, ma nella maggior parte dei casi ha scelto ricercatori che hanno già ricevuto un Nobel o già deceduti, ignorando quindi le istruzioni.
Secondo alcuni esperti, quando si tratta di decidere chi vincerà il Premio Nobel nulla può competere con il giudizio umano. Altri, invece, ritengono che ChatGpt e chatbot simili potrebbero aprire la strada a nuovi tipi di premi basati su analisi meno soggette a pregiudizi e guidate dall'Intelligenza Artificiale, invece che dai punti di vista inevitabilmente soggettivi degli esseri umani. Tali premi potrebbero contribuire a mettere in risalto le ricerche che hanno cambiato il mondo della scienza in modi che attualmente non vengono riconosciuti.
Ma gli strumenti come ChatGpt potrebbero anche perpetuare i pregiudizi che in precedenza hanno circondato il Nobel. Da quando sono stati introdotti i premi, più di un secolo fa, solo 60 donne hanno vinto. Se i chatbot vengono addestrati sui dati relativi ai vincitori del passato, potrebbero avere maggiori probabilità di scegliere uomini piuttosto che donne come potenziali vincitori. anche in futuro.
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