L'Italia muove finalmente i primi passi verso la creazione di un ecosistema nazionale sul Quantum Computing, grazie all'iniezione di fondi in ricerca e sviluppo derivanti dal Pnrr al crescente interesse nel mondo privato.
Sono le considerazioni a cui giunge l'Osservatorio Quantum Computing & Communication, giunto alla sua terza edizione, durante il convegno promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano intitolato "Quantum Revolution: Italy, are you (getting) ready?". In Italia, nel 2023 l'investimento privato nel Quantum Computing è ancora modesto, inferiore a 6 milioni di euro. Il Pnrr dedica al comparto 140 milioni di euro su un orizzonte di 3 anni, mentre altri Paesi hanno allocato miliardi di euro su 5-10 anni. Secondo l'Osservatorio, i fondi stanziati dal Governo italiano per investire in tecnologie quantistiche si rivelano dunque inadeguati.
"Il ritardo accumulato porta oggi il Paese a detenere una filiera dell'offerta nazionale embrionale rispetto a quanto accade in Europa - spiega il report - sono poche le startup nazionali in ambito Quantum Computing in uno scenario attualmente dominato da soggetti internazionali". Vi fa eco Marina Natalucci, Direttore dell'Osservatorio Quantum Computing & Communication: "In Italia, al netto di alcune grandi aziende d'avanguardia, i budget stanziati sul Quantum Computing sono spesso esigui. Il settore però è emergente e destinato a crescere, grazie anche ai fondi del Pnrr". L'edizione 2023 dell'Osservatorio Quantum Computing & Communication è stata realizzata in collaborazione con Banca Mediolanum, Data Reply, Enel, Eni, Ibm, Intesa Sanpaolo, Ntt Data Italia, Sogei, Accenture, Banca Popolare di Sondrio, Engineering Ingegneria Informatica, Generali Investments, Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Mediobanca, Multiverse Computing, Sopra Steria, Tim, Rai, Anitec Assinform, ministero delle Imprese e del Made in Italy.
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