Nuova causa contro OpenAi, la
società che sviluppa ChatGpt, e il suo finanziatore principale,
Microsoft. Stando ad un report di Reuters, un tribunale federale
di Manhattan ha accettato la richiesta di una coppia di autori
di saggistica che chiede di avviare una class action contro le
due società.
Alla base, l'affermazione che ChatGpt, o meglio il suo
motore informatico, Gpt, utilizzi materiale protetto dal diritto
d'autore per evolversi e gestire argomenti differenti. La causa
avviata dagli scrittori Nicholas Basbanes e Nicholas Gage segue
molte altre intentate da professionisti di narrativa e
saggistica, dalla comica Sarah Silverman all'autore di "Il Trono
di Spade" George R.R. Martin, contro aziende tecnologiche per il
presunto utilizzo del loro lavoro per addestrare programmi di
IA.
A fine dicembre, anche il New York Times aveva citato in
giudizio OpenAi e Microsoft per l'uso non autorizzato di alcuni
suoi articoli. L'avvocato di Basbanes e Gage, entrambi ex
giornalisti, ha spiegato alla Reuters che è "oltraggioso" che le
aziende che sviluppano chatbot possano sfruttare opere di altri
per "alimentare una nuova industria da oltre un miliardo di
dollari, senza pagare alcun compenso". I due intendono
"rappresentare una classe di scrittori il cui lavoro protetto da
copyright è stato sistematicamente derubato" si legge nel testo
della causa. Per farlo, chiedono fino a 150.000 dollari per
opera violata a titolo di risarcimento danni, oltre a
un'ingiunzione permanente "per evitare che questi fatti si
ripetano".
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