In Italia il mercato
dell'Intelligenza Artificiale cresce notevolmente. Nel 2023
segna +52% raggiungendo il valore di 760 milioni di euro. Da qui
a 10 anni le nuove capacità delle macchine potrebbero svolgere
il lavoro di 3,8 milioni di persone. Sei grandi imprese italiane
su 10 hanno già avviato qualche progetto di IA. Sono i risultati
della ricerca dell'Osservatorio Artificial Intelligence della
School of Management del Politecnico di Milano, presentata oggi.
"Il mercato è in forte crescita - dice Giovanni Miragliotta,
Direttore dell'Osservatorio Artificial Intelligence - Nel
valutare il reale impatto sul lavoro bisogna tenere in
considerazione le previsioni demografiche che, a causa
dell'invecchiamento della popolazione, prospettano un gap di 5,6
milioni di posti di lavoro equivalenti entro il 2033. In questa
prospettiva, la possibile automazione di 3,8 milioni di posti di
lavoro equivalenti appare quasi una necessità per ribilanciare
un enorme problema che si sta creando, più che un rischio".
Secondo la ricerca, la gran parte degli investimenti nel
nostro Paese riguarda soluzioni di analisi e interpretazione
testi per ricerca semantica, classificazione, sintesi e
spiegazione di documenti o agenti conversazionali tradizionali,
mentre sono ancora limitati al 5% i progetti di IA generativa.
Ben il 77% degli italiani (+4% sul 2022) guarda con timore
all'Intelligenza artificiale, soprattutto in relazione ai
possibili impatti sul mondo del lavoro. Tuttavia, solo il 17% è
fermamente contrario all'ingresso dell'IA nelle attività
professionali. Nel 2023 quasi tutti gli italiani (98%) hanno
sentito parlare di Intelligenza artificiale, e più di un
italiano su quattro (29%) ne ha una conoscenza medio-alta. Tre
italiani su quattro hanno sentito parlare di ChatGpt ma solo il
57% conosce il termine Intelligenza artificiale generativa. Un
italiano su quattro dichiara infine di aver interagito almeno
una volta con il chatbot di OpenAI.
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