/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Dopo il Nyt altre tre testate fanno causa a OpenAI e Microsoft

Dopo il Nyt altre tre testate fanno causa a OpenAI e Microsoft

Mentre Google offrirebbe l'IA agli editori per scrivere storie

MILANO, 01 marzo 2024, 13:02

Redazione ANSA

ANSACheck

Dopo il New York Times, altre tre testate giornalistiche hanno citato in giudizio OpenAI e Microsoft per presunta violazione del copyright. Come riporta il sito specializzato The Verge, secondo gli accusatori il famoso chatbot ChatGpt, nel formulare le sue risposte, prenderebbe, a volte copiando e incollando, interi testi di articoli pubblicati sui media, senza citare fonte e autore. The Intercept, Raw Story e AlterNet hanno intentato cause separate nel distretto di New York. Tutti e tre i casi sono portati avanti dallo stesso studio legale.

Le pubblicazioni affermano che ChatGpt non di rado riproduce "letteramente o quasi letteralmente opere di giornalismo protette da copyright senza fornire informazioni su autore, titolo, termini di utilizzo". Secondo i querelanti, se OpenAI lo volesse, potrebbe rendere trasparente le fonti da cui preleva il suo sapere il chatbot, esplicitandole nelle risposte. Raw Story e AlterNet vanno anche oltre, affermando che OpenAI e Microsoft "sapevano che ChatGpt sarebbe stato meno popolare e avrebbe generato meno entrate se gli utenti avessero saputo che le sue risposte violano i diritti d'autore".

Intanto, secondo un rapporto di Adweek, Google avrebbe stretto accordi con alcuni editori per fornire i suoi strumenti di intelligenza artificiale generativa così che questi pubblichino storie scritte dall'IA, senza revisione giornalistica. Il tutto come parte della Google News Initiative (Gni), un programma che mira a finanziare progetti di alfabetizzazione mediatica, strumenti di verifica dei fatti e altre risorse per i media. A fine 2023, il New York Times ha citato in giudizio OpenAI e Microsoft per violazione del copyright, ritenendo le due aziende "responsabili per miliardi di dollari di danni legali ed effettivi". OpenAI ha chiesto a un tribunale di respingere tale affermazione, asserendo che il Times ha approfittato di un bug di ChatGpt che faceva replicare testi degli articoli parola per parola.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza